IL DUOMO DI MILANO, UN CANTIERE CONTINUO
- 12 gennaio 2020 Cronaca
Sabato prossimo RAIuno, visiterà il Duomo di Milano, salendo sul tetto e tra le guglie, con Alberto Angela accompagnato dall'etoile, il ballerino Roberto Bolle.
Intervista flash al presidente di Assoedilizia e di Amici di Milano. Achille Colombo Clerici
- Ci può dare qualche dato storico?
«Il Duomo di Milano, monumento simbolo del capoluogo lombardo per
superficie è la quarta chiesa d'Europa, dopo San Pietro in Vaticano,
Saint Paul's a Londra e la cattedrale di Siviglia.
Con 11.700 m² di superficie in pianta e 440.000 m³ di volume è la chiesa più grande d'Italia.
La costruzione iniziò nel 1386, ma le ultime guglie e decorazioni architettoniche vennero realizzate nel XIX secolo.
Le porte in legno vennero sostituite dalle attuali in bronzo addirittura nel dopoguerra.
In totale il Duomo conta 3400 statue, di cui 2300 esterne,
innumerevoli altorilievi, 96 giganti sui doccioni, 135 guglie tra cui il
Guglione ( la guglia maggiore) che regge la statua della Madonnina a
108,50 metri dal suolo.
Negli anni '60 l'inquinamento atmosferico, l'abbassamento della
falda freatica e le vibrazioni del traffico della vicina linea
della metropolitana, unite al degrado naturale dei materiali e ad alcuni
errori nella costruzione, portarono a una grave situazione di rischio,
che minò seriamente la stabilità dei quattro pilastri che reggono il
tiburio.
Il restauro statico venne concluso nel 1986 in occasione del seicentenario della costruzione.
Ancor oggi la manutenzione della cattedrale è affidata alla
Veneranda Fabbrica del Duomo i cui interventi sono continui tanto da far
nascere l'espressione milanese "Longh comm la fabrica del Domm", per
significare qualcosa di interminabile.»
– In che cosa sono consistiti i restauri del Guglione e delle altre guglie?
«Le guglie sono soggette ad un fenomeno di lenta, ma progressiva
obsolescenza: il marmo di Candoglia, un carbonato di calcio
delicatissimo, si consuma per l'inquinamento, e per l'escurnavati.
Foto: Achille Colombo Clerici e Mons. Borgonovo