LA FESTA DELLA REPUBBLICA A MILANO E COMO

Con l’alzabandiera in Piazza del Duomo alla presenza di autorità civili, religiose e militari si è svolta a Milano la celebrazione del 72° anniversario della fondazione della Repubblica Italiana. Nel messaggio di saluto, il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha scelto come slogan della giornata “Uniti per il Paese”. Dichiarando: “Va arrestato con fermezza ogni rischio di regressione civile in questa nostra Italia e in questa nostra Europa affermando un costume di reciproco rispetto, mettendo a frutto le grandi risorse di generosità e dinamismo dei nostri concittadini”. Il suo auspicio è che il 2 giugno quest'anno “possa essere in ogni territorio l'occasione di una rinnovata condivisione dei principi e degli ideali repubblicani”.

Cerimonia tradizionale, che non ha risentito delle recenti turbolenze politiche. Cominciata intorno alle 10 è durata circa un'ora in una giornata assolata. In prima fila il sindaco di Milano, Giuseppe Sala accompagnato dagli ex primi cittadini Paolo Pillitteri, Carlo Tognoli, Gabriele Albertini e Marco Formentini, invitati da lui a partecipare, e una folta presenza di cittadini e di esponenti delle istituzioni, della politica, del mondo militare, della cultura, dell'economia. Il Prefetto di Milano, Luciana Lamorgese ha passato in rassegna le forze armate schierate, al suono della fanfara dei Carabinieri: oltre all'Arma, erano presenti le delegazioni di Polizia, Esercito, Guardia di Finanza, Aeronautica Militare, Polizia Penitenziaria, Carabinieri Forestali e Vigili del Fuoco. In rappresentanza del consiglio Regionale della Lombardia ha presenziato il vicepresidente Carlo Borghetti, mentre tra i parlamentari milanesi, la deputata Pd, Lia Quartapelle. È stato aperto alla cittadinanza Palazzo Marino, dove ha sede il Comune. Per tutta la giornata di sabato si è potuto accedere alle sale storiche dello splendido stabile del Cinquecento, opera dell’architetto Alessi e il sindaco Sala ha accolto i visitatori nel suo ufficio. Grande successo per due momenti musicali: il concerto della Polizia Locale di Milano e dell’Orchestra dei Fiati. Nel Palazzo Diotti, sede della Prefettura, ha avuto luogo il ricevimento degli esponenti della Città. Achille Colombo Clerici ha rappresentato Assoedilizia e l’Istituto Europa Asia. Presenti, fra gli altri: Il Questore Marcello Cardona, con il vice Ottavio Aragona - Il sindaco Giuseppe Sala - Mons. Franco Buzzi - Don Antonio Mazzi - Don Virginio Colmegna -
Gen. Teo Luzi - Gen. Silvano Frigerio - Corrado Passera - Carlo Cottarelli - gli ex prefetti Paolo Scarpis e GianValerio Lombardi - Piero Bassetti - Bruno Tabacci - Mario Monti - Annamaria Tarantola - Stefano Boeri - Dante Pellicano' Comandante provinciale Vigili del Fuoco -
Mario - Michele Saponara - Salvatore Carrubba - Arturo Artom; - Camillo De Milato - Gianvico Camisasca - Emanuele Fiano - Alan Rizzi - Ferruccio Resta - Umberto Di Capua - Alfio Noto - Attilio Ventura - Mario Mancini.

Assoedilizia, a Como, è stata invitata del prefetto Bruno Corda e dal sindaco Mario Landriscina. In piazza Cavour sono sfilati i labari delle istituzioni - tra le quali quello della rappresentanza della città australiana di Melbourne - quindi i gonfaloni delle città di Como e della provincia, rappresentate da numerosi sindaci, mentre stazionavano numerosi mezzi delle Forze dell’Ordine e della Protezione Civile. Il Prefetto Corda, dopo avere letto il messaggio del Capo dello Stato, ha tracciato un esaustivo quadro economico e sociale della comunità, riferendosi in particolare al dramma della disoccupazione giovanile ma anche a settori tradizionali dell’economia comasca - legno e tessile in primis - che rischiano di scomparire per carenza di addetti, rimarcando infine i valori etici del lavoro indispensabili per uscire definitivamente dalla crisi. Temi ripresi dal sindaco Landriscina, il quale ha, tra l’altro, auspicato da parte del governo centrale maggiore attenzione alle autonomie locali, chiedendo una nuova strategia per i Comuni. La cerimonia ha visto inoltre la consegna della medaglia d’oro agli eredi dei deportati nei campi di concentramento nazisti e la consegna della copia della Costituzione ad alcuni neo diciottenni. È intervenuto il corpo musicale Albatese.

In occasione della Festa della Repubblica è utile rispolverare i libri di storia per comprenderne significato e importanza. Il 2 e 3 giugno del 1946 l'Italia scelse di abolire la monarchia in favore della repubblica. Nel referendum istituzionale oltre 12 milioni di italiani votarono contro la monarchia, più di 10 milioni a favore. Si tratta di una consultazione di fondamentale importanza anche perché fu il primo voto a suffragio universale a cui presero parte le donne. La prima celebrazione della Festa della Repubblica avvenne il 2 giugno 1947, mentre la prima parata militare a Roma si tenne nel 1948. Nel 1949 invece il 2 giugno fu definitivamente dichiarato festa nazionale.
Contemporaneamente al referendum comunque si tennero nel 1946 le elezioni per l'Assemblea costituente, a cui sarebbe spettato il compito di scrivere la nuova Costituzione. Democrazia Cristiana, Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria e Partito Comunista Italiano furono i tre maggiori partiti usciti dalle elezioni del '46. L'Assemblea si insediò il 25 giugno 1946 con Giuseppe Saragat presidente. Il primo atto tre giorni dopo con l'elezione del Capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, il primo presidente della Repubblica italiana. Il re d'Italia Umberto II di Savoia, per evitare che gli scontri tra monarchici e repubblicani, manifestatisi già in varie città italiane, si potessero estendere, il 13 giugno 1946, decise di lasciare l'Italia e andare in esilio in Portogallo.

 


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