MERCATO DEL LAVORO NEWS
- 02 febbraio 2020 Cronaca
Senza crescita c’è solo un malinconico “sunset boulevard” per il mercato del lavoro in Italia
Non
clamorosi, e neppure tali da rappresentare un campanello d'allarme i
dati ISTAT sull'occupazione di Dicembre 2019: semplicemente il segnale
di un'economia che, come peraltro da qualche tempo era palese, non
cresce più e in una congiuntura internazionale sfavorevole, comincia a
scivolare verso il basso. Vale la pena, per cogliere il quadro nel suo
complesso, di integrare i dati sul mercato del lavoro con alcuni
indicatori economici.
I
dati sull'occupazione di per sé non sono clamorosi, anche se al
contrario di Novembre stavolta hanno tutti il segno "meno", sia pure per
quantità marginali (come peraltro a Novembre per il segno “più”). Gli
occupati scendono rispetto a Novembre dello 0,3% in modo assolutamente
uniforme tra dipendenti e autonomi; il fatto che in termini tendenziali
(cioè rispetto a un anno fa) si riscontri un aumento (+0,6%) dimostra
come la curva in crescita della prima metà dell'anno abbia cominciato
gradualmente ad abbassarsi fino a tendere verso il valore negativo,
evidenziando non una contingenza ma una tendenza.
All'interno
di questo trend è notevole, e questo sì è un fatto nuovo, l'inversione
di tendenza tra dipendenti stabili e dipendenti a termine: i primi
calano dello 0,5% e scendono sotto il livelli di Giugno, i secondi
aumentano della stessa percentuale e toccano il più alto numero mai
registrato: 3.123.000, quasi 30.000 in più di quando entrò in vigore il
mitico Decreto Dignità, circa l'1% in più; da notare che rispetto allo
stesso periodo i contratti stabili sono cresciuti di 197.000 unità, pari
a un aumento di 1,3%, a riprova della sostanziale inutilità del
Decreto.
Lo
stato di stagnazione del Mercato del Lavoro è confermato dal ritocco
verso l'alto (+0,1) del tasso di inattività e di disoccupazione.
Il
quadro però è reso più fosco dagli indicatori economici generali, in
particolare dal dato appena fornito dall'ISTAT che segnala il PIL in
calo dello 0,3% nell'ultimo trimestre, capovolgendo un trend che, pur
con quantità modeste, aveva nel 2019 segnato una lieve crescita.
La
relazione tra PIL e occupazione è abbastanza ovvia, ma la puntualizza su
“LaVoce.Info” Francesco Daveri, che riscontra una relazione diretta tra
andamento del PIL e produzione industriale (figura sotto).
Grafici
analoghi valgono per tutti i Paesi europei dove esiste una presenza
preponderante della manifattura. Con un PIL in calo e una produzione
industriale che diminuisce (ISTAT: a Novembre ordinativi -4,3% rispetto a
12 mesi prima) le aspettative per l'occupazione cominciano a essere un
po' preoccupanti!
A cura di Claudio Negro
Milano, 31 gennaio 2020
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