ACCADDE IL 12 GENNAIO

12 gennaio 1997 – Il primo incidente a un treno ad alta velocità italiano causa 8 vittime: un Pendolino ETR460 in corsa da Milano a Firenze deraglia presso Piacenza



Il Pendolino ETR.460 numero 29, battezzato "Botticelli", in servizio il 12 gennaio 1997 come treno Eurostar 9415, partì alle 12:55 dalla stazione di Milano Centrale, diretto alla stazione di Roma Termini. Il treno trasportava a bordo 167 passeggeri. Alle ore 13:20, prima della stazione di Piacenza, fu costretto a una sosta tecnica per il bloccaggio di una porta guasta, per poi riprendere la corsa poco dopo. Alle 13:26, mentre il convoglio imboccava la curva di ingresso della stazione di Piacenza, a circa 400 metri dall'asse del fabbricato viaggiatori, la carrozza di testa si ribaltò, colpì alcuni pali di sostegno della linea aerea e si spezzò in due tronconi. Delle carrozze successive, sei furono trascinate nel deragliamento e solo le ultime due rimasero sul binario. Morirono i due macchinisti in servizio, due agenti della Polfer, due hostess e due viaggiatrici. A bordo del treno si trovava anche il senatore a vita Francesco Cossiga, ex presidente della Repubblica, che ne uscì illeso in quanto al momento dell'incidente si trovava nella carrozza ristorante, una delle due non deragliate, e non al posto che gli era stato assegnato, che si trovava su una delle carrozze sviate. Le prime notizie diffuse dalla stampa parlarono di eccessiva velocità del treno e ipotizzarono lo stato di ubriachezza dei due macchinisti. Tale tesi non ebbe alcun seguito al processo per "carenza di elementi probatori". L'incidente fu infine attribuito alla eccessiva velocità del treno: il tracciato tachigrafico della motrice di testa mostrava che il treno al momento dello svio stava viaggiando alla velocità di 160 km/h, velocità di ben 55 km/h più alta rispetto al limite di velocità in tale tratta, del valore di 105 km/h (si tratta del tratto con il limite di velocità più basso di tutta la linea Milano-Bologna, proprio a causa della presenza di quella curva). Nel 2001 i 25 dirigenti delle Ferrovie dello Stato finiti sotto processo con l'imputazione di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e disastro ferroviario colposo furono assolti per non aver commesso il fatto.




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