ACCADDE IL 27 MARZO
- 27 marzo 2023 Cultura
27 marzo 2020 – In tempo di pandemia da COVID-19, Papa Francesco invoca Dio in piazza San Pietro con l'ascolto della Parola, un discorso e la benedizione eucaristica Urbi et Orbi, in via del tutto straordinaria, poiché viene impartita solo a Natale e Pasqua.
Urbi et Orbi è una locuzione latina composta dai due sostantivi Urbi e Orbi, uniti dalla congiunzione et: Urbi significa "all'Urbe" (per gli antichi Romani indicava la città di Roma), Orbi significa "all'Orbe", nel senso di "mondo"). La locuzione quindi significa letteralmente "all'Urbe e all'Orbe", nel linguaggio corrente resa con "a Roma e al mondo".
La locuzione evidenzia il presupposto di Roma al centro del mondo. È usata in ambito cattolico in iscrizioni, bolle e altri documenti pontifici e delle Congregazioni romane, messaggi e benedizioni del papa diretti congiuntamente ai fedeli di Roma e ai fedeli del mondo intero. Per estensione è usata per indicare tutto ciò che riguarda il pontificato e la Chiesa cattolica. È riportata in medaglie, monete e memorie del pontificato.
La locuzione Urbis et Orbis, oltre che in documenti della Santa Sede, è utilizzata anche per indicare la lingua latina (Urbis et Orbis lingua), intesa come lingua universale, di Roma e del mondo.
Nella circostanza della pandemia di Covid-19, nel 2020 il papa Francesco non impartì la benedizione Urbi et Orbi dalla loggia centrale della Basilica Vaticana, ma, nel giorno di Pasqua, 12 aprile 2020, all'interno di essa dopo aver celebrato la Messa all'altare della Cattedra, e, nel giorno di Natale nell'Aula della Benedizione. Qualche settimana prima, il 27 marzo 2020, lo stesso papa Francesco sul sagrato della Basilica Vaticana, in una piazza San Pietro completamente deserta, ma collegato con i fedeli tramite i mezzi di telecomunicazione, ha presieduto una supplica per ottenere la fine della pandemia e ha impartito la benedizione eucaristica Urbi et Orbi. Per l'occasione l'icona della Salus populi romani e il crocifisso della Chiesa di San Marcello al Corso, invocati nel passato dai papi e dal popolo romano in occasione di epidemie, sono stati portati in piazza San Pietro.