ACCADDE IL 5 MARZO

5 marzo 1970 Entra in vigore un Trattato di non proliferazione nucleare, ratificato da 43 nazioni.



Il trattato di non proliferazione nucleare (TNP) è un trattato internazionale sulle armi nucleari che si basa su tre principi: disarmo, non proliferazione e uso pacifico del nucleare.


Il trattato, composto di 11 articoli, proibisce agli stati firmatari "non-nucleari" di procurarsi tali armamenti e agli stati "nucleari" di trasferire a chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi. Inoltre il trasferimento di tecnologie nucleari per scopi pacifici (ad esempio per la produzione elettrica) deve avvenire sotto il controllo della AIEA (Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica). Il trattato fu sottoscritto da USARegno Unito e Unione Sovietica il 1º luglio 1968 ed entrò in vigore il 5 marzo 1970Francia e Cina (che possiedono armi nucleari) vi aderirono nel 1992 mentre la Corea del Nord lo sottoscrisse nel 1985 ma, sospettata di costruire ordigni atomici e rifiutando ispezioni, si ritirò definitivamente dal trattato nel 2003. Il Sudafrica, inizialmente non membro del TNP, ha costruito sei testate nucleari che ha in seguito dichiarato di aver smantellato, aderendo poi al trattato nel 1991 come stato non-nucleare (anche se mantenendo la cosiddetta "opzione zero"). Attualmente sono 189 gli Stati firmatari.

Il rapporto tra democrazie e decisione di proliferazione nucleare è controverso: nel 2006 si studiarono trenta casi sospetti e solo due non erano democrazie (Algeria ed Egitto); ma, degli otto casi che avevano sviluppato armamenti nucleari – prima dei casi iraniano[6] e nord-coreano – soltanto due erano dittature (Cina e Pakistan[7]) ed una è una “defective democracy” (la Russia)[8].


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