Carlo Goldoni: 300 anni dall'immatricolazione a Pavia
- 13 novembre 2023 Cultura
Il Collegio Ghislieri ricorda il suo studente più indisciplinato
Il commediografo che cambiò per sempre il volto del teatro italiano nella seconda metà del Settecento arrivò a Pavia nel 1723, per studiare Giurisprudenza presso il Collegio Ghislieri. Due anni dopo venne espulso. Aveva scritto e messo in scena un poemetto licenzioso e irridente che tirava in ballo le donne più in vista della città, dimostrando già più talento per la commedia e la satira. Mariti e padri non la presero bene, fu allontanato dal Ghislieri e dovette abbandonare Pavia.
Questa satira costituisce uno dei più grandi misteri della letteratura italiana (e, nel suo piccolo, del Collegio stesso): si tratta de Il Colosso, un poemetto “erotico” che raccoglie e racconta le grazie delle signore pavesi più in vista dell’epoca. Oltre a pentirsene amaramente, Goldoni stesso fece in modo che il testo sparisse, anche se nulla esclude che almeno una copia possa esserne stata fatta dai suoi compagni ghisleriani.
Il Collegio Ghislieri coglie l’occasione del tricentenario per inaugurare un “biennio goldoniano” di celebrazioni, studi, convegni, spettacoli e pubblicazioni che, partendo dalla figura del grande commediografo, proiettino verso l’esterno la filosofia e la realtà di ciò che è oggi il Ghislieri.
Questa satira costituisce uno dei più grandi misteri della letteratura italiana (e, nel suo piccolo, del Collegio stesso): si tratta de Il Colosso, un poemetto “erotico” che raccoglie e racconta le grazie delle signore pavesi più in vista dell’epoca. Oltre a pentirsene amaramente, Goldoni stesso fece in modo che il testo sparisse, anche se nulla esclude che almeno una copia possa esserne stata fatta dai suoi compagni ghisleriani.
Il Collegio Ghislieri coglie l’occasione del tricentenario per inaugurare un “biennio goldoniano” di celebrazioni, studi, convegni, spettacoli e pubblicazioni che, partendo dalla figura del grande commediografo, proiettino verso l’esterno la filosofia e la realtà di ciò che è oggi il Ghislieri.