DIBATTITO AL CIRCOLO FILOLOGICO MILANESE

Giovedì 15 dicembre 2016, ore 17.30

VIA CLERICI 10

LUTERO E PAPA PIO IV
nel quinto centenario della Riforma

Relatori:
Franco Buzzi, monsignore, prefetto della Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana:
La conclusione del concilio di Trento e Carlo Borromeo.

Giuseppe Platone, pastore titolare della Chiesa valdese di Milano:
Lutero: la sua vita e le linee principali della Riforma.

Federico A. Rossi di Marignano, biografo di Lutero e di papa Pio IV:
Lutero e Pio IV: due uomini e due riformatori a confronto

Ricorrendo nel 2017 il quinto centenario della pubblicazione delle 95 tesi di Lutero contro le indulgenze - evento che ha dato il via alla riforma protestante - il convegno si propone di ricordare la figura di Lutero e, nel contempo, quella del contemporaneo milanese, zio di san Carlo Borromeo, papa Pio IV, al secolo Gian Angelo Medici, al quale si deve la riapertura, la conclusione e l'attuazione del concilio di Trento, che ha definito per cinque secoli la riforma cattolica.
Molti conoscono il nome di Lutero, ma pochi conoscono la sua vita e le sue opere. Di papa Pio IV, invece, molti nemmeno conoscono il nome, malgrado i meriti prestigiosi del suo pontificato, che non ha uguali nella storia della Chiesa.
Vissuti entrambi al culmine del Rinascimento, Lutero e papa Pio IV hanno tuttavia segnato il passaggio dell’Europa dal Medio Evo all’Età Moderna, determinando il corso politico e religioso dei secoli successivi fino ai nostri giorni.
Entrambi hanno avuto una vita coniugale e dei figli: Lutero è divenuto sacerdote a ventiquattro anni e si è sposato a quarantadue; Pio IV, invece, è vissuto da laico fino all'età matura ed è divenuto sacerdote e vescovo a quarantasei anni.
La vocazione di Lutero è stata di natura essenzialmente religiosa, ma ha avuto conseguenze epocali nel campo politico; la vocazione di Pio IV  è stata essenzialmente politica, ma ha avuto conseguenze epocali nel campo religioso.
Grazie allo studio di san Paolo, Lutero ha avuto il merito - che egli stesso si è attribuito - di «risuscitare il Vangelo», ma i successori di Pietro lo hanno duramente contrastato e perseguitato fino al Novecento, quando è stato alla fine riabilitato, a partire dal pontificato di papa Giovanni XXIII.
Anche Pio IV, riformando drasticamente la vita quotidiana della Chiesa cattolica, ha attirato su di sé i sordi rancori di quei prelati cinquecenteschi che avevano scelto l’abito ecclesiastico perché prestigioso, redditizio, poco impegnativo e garantito a vita.
Per questo gli autori ecclesiastici, contemporanei e dei secoli successivi, hanno preferito tacere sulle tristi condizioni della Chiesa del Cinquecento e - di conseguenza - sulla figura riformatrice di papa Pio IV, che è stato ingiustamente dimenticato. Per questo, ricordando Martin Lutero, i relatori ricorderanno anche papa Pio IV come «l’altro volto della Riforma».

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