FASCINO E MODESTIA IN SYLVA KOSCINA

Oggi, parlando per telefono con il Direttore, ci è capitato di ricordare Sylva Koscina, la brava e bella attrice iugoslava che approdò in Italia durante la seconda guerra mondiale per poi frequentare l'Università di Napoli dove intendeva laurearsi in Fisica. Con un fisico come il suo, la laurea sarebbe stata d'obbligo! Sylva Koscina era nata a Zagabria il 22 agosto 1933, e spopolò sui nostri schermi in qualità di attrice e li popolò di personaggi che non potevano non saltare all'occhio per l'eccezionale bellezza e il fascino della diva che diva non fu mai, vista la sua modestia.
Girò 111 film dal 1955 al 1993, il primo fu "Siamo uomini o caporali", a fianco di Totò, mentre un altro grande: Eduardo De Filippo, la voleva per offrirle una parte nel suo film "Questi fantasmi". Ho avuto il piacere di conoscerla perché in qualità di cameraman ero nella troupe di "Buongiorno Italia" nel 1988, e lei condivideva il tavolo degli ospiti in compagnia di Ambrogio Fogar e Roberto Gervaso. La ricordo durante alcune pause della puntata da registrare quando nello studio 2 di Milano Due faceva le prove di risposta alle lettere a lei indirizzate, dimostrando di essere la seria professionista che era sempre stata. Una volta, avendo desiderio di bere un caffè, chiese di essere accompagnata al bar, io mi offrii, e lei offrì da bere. Scelsi, più per curiosità, di bere un Irish Coffee! A lei che era originaria della zona di Belgrado e che aveva iniziato a prendere parte a film girati a partire dal 1955, chiesi di parlarmi dei suoi partner italiani come Alberto Sordi e Nino Manfredi, o internazionali quali Paul Newman, Kirk Douglas, Rock Hudson...
Si era trasferita in Italia ancora bambina insieme alla sorella, e quando prese a fare la modella per Roberto Capucci, Vincenzo Ferdinandi, Emilio Shubert fu ben presto notata da quelli del Cinema, che la fecero esordire nel 1955. Il film che sempre in quell'anno girò fu "Il ferroviere", di e al fianco di Pietro Germi, che la lanciò sullo schermo. Peccato che nel 1963 non venne scelta per il ruolo di Tatiana Romanova nel film "Dalla Russia con amore", ruolo poi andato a Daniela Bianchi. Nel 1972 fu con Mike Bongiorno e Paolo Villaggio una dei conduttori del Festival di Sanremo, e la sua grazia e il suo charme risplendettero sul palco della manifestazione canora. Fu poi in Televisione in alcuni sceneggiati, quali "Topaz" di Marcel Pagnol, diretta da Giorgio Albertazzi. 
Spesso doppiata da attrici quali Maria Pia di Meo, Sylva Koscina aveva comunque una voce gradevole da ascoltare. L'ho rivista nei primi anni Novanta, quando già ammalata era tornata negli sudi di Milano Due per registrare una serie di spot reclamizzanti le pellicce di un famoso marchio, spot realizzati tra il 1989 e il 1992. Lei era seduta, avvolta dalla pelliccia in questione come un bellissimo fiore dalla carta di lusso che lo avvolge. Parlammo della sua partecipazione, pochi anni prima, al "Buongiorno Italia", e lei ricordò il povero Fogar, rimasto paralizzato in un terribile incidente durante una gara nel deserto. Sylva Koscina non era una che se la tirava, ed era come se fosse rimasta sempre la semplice ragazza che era stata un tempo lontano. Non è facile, nel suo ambiente, essere così. Soprattutto se si riscuote il successo di pubblico che una brava attrice nonché splendida donna quale Sylva Koscina era ha avuto modo di ottenere.   

Antonio Mecca

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