Norme di sicurezza anticovid 19 nelle scuole
- 27 settembre 2020 Cultura
Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti Umani, valutando il continuo aumento dei contagi rispetto alla prima metà di settembre (25 settembre 1.912; 26 settembre 1869), chiede di incrementare le norme di sicurezza anticovid 19 nelle scuole, dopo aver ricevuto molte segnalazioni in merito alla mancata ottemperanza delle linee guida predisposte dal comitato tecnico del ministero dell’istruzione.
In particolare, sono emerse le seguenti criticità:
Violazione persistente del patto di corresponsabilità, per mancata rilevazione della temperatura corporea da parte dei genitori e di frequenti assembramenti davanti agli istituti;
Violazione delle norme tese all’aerazione periodica dei locali, sia per presenza negli edifici scolastici di infissi non apribili, sigillati, chiusi o semi-chiusi, sia per l'assenza di dispositivi di aereazione e/o purificazione dell'aria con adeguati filtri;
Violazione delle norme tese al distanziamento, in particolare per ciò che concerne l'utilizzazione di banchi tradizionali occupati ancor oggi anche da due studenti senza il rispetto della distanza minima di un metro, supponendo che il mero uso permanente della mascherina possa risolvere le carenze in termini di arredo scolastico;
Violazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, in relazione alle mascherine utilizzate, alla segnaletica e alle altre misure anticovid che non sempre risultano essere conformi alla restante normativa posta a tutela della salute dei lavoratori.
È preoccupante il dato relativo agli studenti e personale scolastico positivi, che, secondo le rilevazioni statistiche, ha già superato le 435 unità. Sono giunte, inoltre, le prime segnalazioni -ancor oggi anonime- circa i primi esposti da parte di genitori nei confronti dei docenti, considerati responsabili di eventuali pregiudizi arrecati agli alunni.
Al fine di tutelare la posizione dell’insegnante, si invitano tutti i docenti a segnalare ogni anomalia ai dirigenti scolastici e al responsabile per la sicurezza sui luoghi di lavoro, rammentando che la mancata segnalazione può essere valutata ai fini della determinazione delle responsabilità.
Rileviamo, poi, la difficoltà, specie nel sud Italia, di ricevere e indossare i dispositivi di protezione individuale (DPI) durante la lezione nelle condizioni di mancanza di spazi adeguati e a mantenere il distanziamento come regolamentato, soprattutto nel caso di alunni di età compresa tra i 10 e i 16 anni.
Ancor oggi paiono assenti o quantomeno carenti le linee guida per i docenti di sostegno e per gli alunni assistiti, soprattutto in relazione alla mancata considerazione della peculiarità dei singoli casi che talvolta rende notevolmente difficile l’attuazione di misure anticovid.
Il Cnddu ritiene esecrabile e ingiustificabile, in considerazione dell'impossibilità di prevenire forme di contagio con gli strumenti messi a disposizione e l’imprevedibilità degli adolescenti presenti nelle aule, attribuire responsabilità penali a carico degli insegnanti e dei dirigenti, nel caso in cui qualcosa “vada storto”, eventualità, nelle presenti condizioni, tutt'altro che remota.
prof. Alessio Parente prof. Romano Pesavento
Segretario generale Cnddu Presidente Cnddu