Riapertura liquida del museo Martinitt e Stelline
- 22 settembre 2020 Cultura
Il nubrifagio a Milano del 7 agosto non è solo un ricordo se ancora adesso si riparano i suoi danni nel museo dei Martinitt e Stelline. L' allarme è scattato un giorno dopo il fatidico nubrifagio quando il personale ha scoperto nel piano basso del museo una sala dell' archivio invasa per 30-40 centimetri dall'acqua. Evidentemente il sistema fognario passante da quel punto non aveva retto e quindi si era verificato un ingorgo. Tutti si sono mobilitati per mettere in salvo i 230 preziosi faldoni collocati nella fila inferiore degli scaffali: la direttrice del museo, tutto il personale in attività in quel periodo fino ai volontari, agli ex Martinitt richiamati per l'occasione. Muniti di ogni tipo di carta assorbente, fon e altre fonti di aria calda hanno distribuito in tutti i cinque piani del museo i faldoni e i fascicoli per asciugarli. Non è stato sufficiente. È stato quindi necessario rivolgersi a una ditta specializzata per gli eventi calamitosi, la quale ha ricorso al sistema cosiddetto di sublimazione, che consiste nel congelare velocemente i residui di acqua e rimuovere dopo l' eventuale muffa danneggiatrice dei documenti. Non si sa quando il lavoro di conservazione verrà ultimato. Intanto i volontari Auser hanno il tempo per risistemare gli scaffali e la disposizione dei faldoni rimasti, evitando per sempre di collocare documenti nella parte inferiore degli scaffali, poiché non si sa mai che l'analoga calamità si ripeta con lo stesso effetto. Come non trarre la conclusione che a Milano ormai da qualche tempo si stanno ripetendo fenomeni estremi propri del cambiamento climatico? La metropoli sembra non prendere consapevolezza di questa situazione nuova e non è ancora in grado di attrezzarsi adeguatamente.
Il museo Martinitt e Stelline, comunque, procede nella sua programmazione con apertura al pubblico e delle diverse iniziative. Non mancano anche idee nuove per il futuro, come per esempio, una ricerca tra i faldoni dell'archivio di "lettere dal fronte dei Martinitt", poiché ricorrono quest'anno 80 anni dalla dichiarazione di guerra del governo italiano. A questo lavoro contribuiscono con passione i volontari dell'Auser.
Luciano Marraffa