"Se mai avesse avuto la possibilità di scegliere un attore adatto a impersonare Philip Marlowe avrebbe scelto Cary Grant. Così Raymond Chandler riguardo Philip Marlowe in una sua lettera del 1951, quando Grant aveva 47 anni, essendo nato (in Inghilterra) nel 1904. Eppure, vedendo soprattutto in questo freddo periodo e soprattutto film di quel periodo interpretati da Rock Hudson, non si può non pensare che l'attore americano (era nato in Illinois nel 1925) sarebbe stato più adatto nel ruolo del detective californiano creato da Chandler. Hudson era omosessuale, e dovette soffrire di questa sua condizione. 

Ciononostante per come appare nei film di quel periodo: western, polizieschi, bellici, commedie, l'attore americano fa la sua bella figura perché non soltanto piacente di viso ma anche di fisico e, insomma, calza a pennello con la descrizione che Chandler fa di Marlowe. Forse Ray pensava più che altro a se stesso nel voler scegliere Cary Grant, questo perché in una sua foto giovanile scattata quando era tra i venti e i venticinque anni, pure lui somigliava un po' a un giovane Cary Grant. Inoltre l'educazione di stampo inglese che avvolgeva lo scrittore americano emigrato in Inghilterra era in parte anche quella del simpatico attore inglese naturalizzato americano. Ma la fisicità di Hudson era migliore, perché più atta a rappresentare un duro come era Marlowe. Per lo meno sulla carta. Per cui nel vedere l'attore americano sullo schermo non ci si può non dolere di quella sua mancata interpretazione, che avrebbe dato al personaggio un quid in più, rendendo Philip Marlowe un qualcosa di ben diverso dalla personificazione che Bogart, Gould, Mitchum ne fecero e ne disfecero. Perché, oltre a non essere rispetto a loro di bravura molto inferiore, Rock Hudson aveva nel viso una bellezza che poteva sposarsi anche con la malinconia, e nel fisico di statura alta quasi due metri una forza che si sposava con la prestanza fisica.   

Antonio Mecca