TRA I LIBRI DEGLI ANNI 60
- 21 ottobre 2020 Cultura
Ogni tanto fa bene riprendere in mano vecchi libri pubblicati in un lontano passato per sfogliarne e possibilmente rileggerne il contenuto. Mi riferisco qui a "Il Giallo Mondadori" risalente ad alcuni decenni fa, e precisamente ai turbolenti, chiassosi, gioiosi anni Sessanta. Il numero preso da me in esame è il 769 del 27 ottobre 1963, il romanzo di James Hadley Chase "Assicurazione sulla morte". Il 1963 è l'anno in cui il boom italiano inizia a sgonfiarsi come un pallone aerostatico che innalzatosi troppo nell'aere finisce per subire una lacerazione nel suo rivestimento per poi afflosciarsi e finire a terra. Non per niente quello fu anche l'anno di un film non certo da niente: "Il boom", diretto da Vittorio De Sica e interpretato da uno strepitoso Alberto Sordi il cui personaggio bisognoso di soldi accetta di vendere un occhio a un ricco industriale. In quel mese di ottobre avvenne anche la scomparsa di un grande scrittore: Giuseppe Marotta, oggi in gran parte dimenticato quando invece i suoi libri sono indimenticabili. Tornando ai gialli di quegli anni: sul numero preso in esame, il 769, su venti romanzi pubblicati dal numero 749 al numero 768 vi si possono trovare: due romanzi di Erle Stanley Gardner con Perry Masono; due di Rex Stout con Nero Wolfe; tre rispettivamente di Agatha Christie, Ross Macdonald, Ellery Queen. Che tempi! Oltre al romanzo e al quasi sempre presente racconto vi erano poi spesso anche vignette umoristiche e molte pagine: qui ben tredici, di rubriche letterarie, cinematografiche, di risposte ai lettori riguardo libri, autori e loro notizie biografiche, tenute queste ultime da Madame Guillotine prima e Mister Y poi. L'umanità di quel periodo così luminoso nella rievocazione seguiva quello così buio vigente ma per fortuna non vincente risalente a soli vent'anni prima, quando la fratellanza sembrava essersi ridotta al lumicino e quindi il buio avvolgeva il nostro bel Paese (bello ma anche terribile). In questi libri gialli di allora si trovava non solo il romanzo, spesso di ottima fattura, ma anche rubriche tenute da redattori di primordine che continuavano talvolta il dialogo con alcuni lettori anche privatamente, come da loro detto pubblicamente. E quel maggiore calore che l'opera era in grado di dare lo si può vedere anche nelle storie a fumetti comici di allora, i cui disegni avevano la calda bellezza e l'avvincente originalità di maestri del calibro di Romano Scarpa, Giorgio Cavazzano, Giovan Battista Carpi e il grande Franco Jacovitti. Era quella ancora l'epoca pre-computer, la cui riproduzione grafica ha finito per rendere meno gustose le vignette proposte. Ma i ragazzini odierni quasi sicuramente le gradiscono al pari dei loro coetanei di un tempo lontano, sebbene sarebbe interessante appurare quale grafica fra l'attuale e quella passata preferiscono, visto che le vecchie storie continuano a venire riproposte in albi periodicamente ristampati. Ecco quindi che il contatto con i libri e i fascicoli di un tempo rappresenta spesso una scoperta più che gradevole, e una conoscenza che è talvolta una riconoscenza verso quegli scrittori che hanno saputo riversare il loro talento in noi lettori.
Antonio Mecca