Giovanni Francesco Rodari alias Gianni Rodari nasce ad Omegna, una piccola cittadina del Piemonte situata sull’estremità settentrionale del lago D’Orta. Se il padre, uno dei fornai di Omegna, è apprezzato dai suoi concittadini per i croccanti sfilatini Gianni lo è per i suoi racconti che vengono letti dai bambini di mezzo mondo. Il loro è un esempio di come i figli, pur cambiando settore e cominciando da zero, possano realizzare i propri sogni e concretizzare le proprie passioni.

Nel 1929, dopo la morte del padre, si trasferisce con la madre e il fratello a Gavirate, una piccola cittadina in provincia di Varese.

Nel 1931 entra nel Seminario di San Pietro Martire di Seveso.

Nel 1934 lascia il Seminario e si iscrive all’Istituto Magistrale di Gavirate.

Nel 1937 si diploma Maestro di Scuola Elementare e per alcuni anni svolge la professione di insegnante. Gianni Rodari ha sempre pensato che l’insegnamento non dovesse solo trasferire conoscenza ma anche principi etico-morali: una formazione a trecentosessanta gradi in grado di preparare in maniera adeguata le società future.

Quando scoppia la Seconda Guerra mondiale viene ritenuto un soggetto cagionevole di salute e così viene riformato.

Nel 1944 si iscrive al Partito Comunista Italiano.

Nel 1945 intraprende la carriera di giornalista. In tale veste arriva a collaborare con “L’Unità” e “Paese Sera” e a fondare il “Pioniere”.

Le sue opere più importanti sono:

‘Le avventure di Cipollino’, ‘Favole al telefono’, ‘Gelsomino nel paese dei bugiardi’, ‘C’era due volte il barone Lamberto’, ’Filastrocche in cielo e in terra’ e ‘Il libro degli errori’.

Le sue opere per l’Infanzia hanno ottenuto un enorme successo di Pubblico, pareri positivi da parte della Critica e sono state tradotte in innumerevoli lingue.

Gianni Rodari ha ottenuto innumerevoli premi e riconoscimenti tra cui, nel 1970 l’ambitissimo premio ‘Hans Cristian Anderson’, considerato l’Oscar della letteratura per l’infanzia. 

Complimenti e un mondo di grazie a Gianni Rodari che, oltre ad aver fatto sognare, con le sue filastrocche, le sue poesie e i suoi racconti, intere generazioni di bambini con la ‘Grammatica della fantasia’, ha saputo trasmettere a tutti coloro che si occupano di letteratura per l’infanzia e di educazione alla lettura i concetti base della Pedagogia.