ROBERTO BONINSEGNA, UN NOME, UNA GARANZIA
- 13 novembre 2023 Curiosità
Il personaggio del lunedì
Per un calciatore che ricopre il ruolo di attaccante non c’è un nome più azzeccato del suo; Roberto Boninsegna oltre a segnare una valanga di goal ha insegnato a giocare a calcio a tanti aspiranti calciatori. Nella sua carriera in 460 partite ha messo in rete il pallone 197 volte mentre in Nazionale in 22 partite ne ha segnate 9. Ha vinto 3 Scudetti (con il Cagliari, con l’Inter e con la Juventus) e la prima Coppa UEFA della Juventus. Coloro che hanno avuto la fortuna di vederlo giocare lo ricordano come un centravanti non tanto alto, ma capace di saltare più in alto degli avversari. A tale proposito il giornalista Gianni Brera gli affibbia il soprannome “Boninba” in riferimento a un piccolo e agile nano del Circo Togni che si chiama Bagonghi. Nonostante Brera straveda per i guizzi del calciatore tale soprannome non ha mai riscosso la simpatia di Roberto che nano o non nano nei primi anni settanta è considerato il più forte centravanti del mondo. La sua è una carriera costruita direttamente sul campo a suon di palloni rubati, sbalzi felini e da tiri imparabili da quei portieri che vivevano con la speranza che non fosse in forms.
Roberto Boninsegna nasce a Mantova in una modesta famiglia. Il padre Bruno fa il saldatore e il sindacalista nella Cartiera Burgo e di cui Roberto diceva: “Erano lotte dure quelle di mio padre. Per lui ottenere le mascherine aveva lo stesso valore che per me aveva segnare un goal”. Le mascherine sono le stesse che hanno contribuito a salvare la vita dal COVID SARS DUE a milioni di persone e che, invece, in fabbriche come quella dove lavorava il padre la loro mancanza ha sterminato per i veleni respirati migliaia di lavoratori.
“Buon Compleanno Carissimo Roberto Boninsegna”. La tua caparbietà, le tue acrobazie e le emozioni provate dai tuoi tifosi e da tutti gli appassionati di Calcio rimarranno indelebili nella storia di questo Sport.
A cura di Flavio Fera