IN 23MILA SCELGONO LE MOSTRE E MUSEI MILANESI NEL LUNGO PONTE DI PASQUA
- 18 aprile 2017 Curiosità
Grande affluenza di pubblico per i musei milanesi durante il ponte di Pasqua. Sono stati oltre 23mila i visitatori, tra milanesi e turisti presenti in città, che hanno scelto di scoprire e apprezzare la ricca offerta culturale proposta da Milano in questi giorni di festa, dal 15 al 17 aprile.
Tra le preferenze dei visitatori troviamo i musei civici: le più visitate le collezioni di archeologia, armi e strumenti musicali del Castello Sforzesco con 5.412 presenze in tre giorni. Al secondo posto, con 2.136 visitatori, i capolavori pittorici e scultorei del Museo del Novecento. A seguire le attrazioni del Mudec con 2.058 presenze, e gli appassionati di diorami e di dinosauri del Museo di Storia Naturale con 1.257 visitatori. Molto apprezzati, soprattutto dai più piccoli, al quarto posto, i colori e la simpatia dei pesci dell’Acquario civico con 922 visitatori. Infine, successo anche per il Museo archeologico, Palazzo Morando, il Museo del Risorgimento e la Galleria d’Arte Moderna che insieme contano oltre 1.300 presenze.
Grande successo anche per le mostre proposte da Palazzo Reale con oltre 10mila visitatori. A guidare la classifica del gradimento con 5.391 spettatori "Monet e la Parigi Moderna”. La mostra racconta il percorso artistico del grande maestro (1832-1883) che, in poco più di due decenni di intensa attività, ha prodotto 430 dipinti. Le opere presenti in mostra arrivano dalla prestigiosa collezione del Musée d’Orsay di Parigi: un centinaio di opere, tra cui 55 dipinti – di cui 17 capolavori di Manet e 40 altre splendide opere di grandi maestri coevi, tra cui Boldini, Cézanne, Degas, Fantin-Latour, Gauguin, Monet, Berthe Morisot, Renoir, Signac, Tissot.
A seguire, con 4.934 visitatori, il maestro della street art “Keith Haring. About Art”. Una mostra che presenta 110 opere, molte di dimensioni monumentali, alcune delle quali inedite o mai esposte in Italia. Le opere dell’artista americano si affiancano a quelle di autori di epoche diverse, a cui Haring si è ispirato reinterpretati con il suo stile unico e inconfondibile, in una sintesi narrativa di archetipi della tradizione classica, di arte tribale ed etnografica, di immaginario gotico o di cartoonism, di linguaggi del suo secolo e di escursioni nel futuro con l’impiego del computer in alcune sue ultime sperimentazioni.
Flavio Fera