MILANO VA VELOCE

Il traffico in città è sempre più verde: secondo l’indagine Legambiente il 58% degli spostamenti è a emissioni zero

Elettrica e verde, e se certi risultati sono ancora di là da venire, Milano ci prova, e lo fa davvero.
Lo testimonia l'annuale rapporto di Legambiente sulle performance ambientali delle città italiane, Ecosistema Urbano (qui è possibile scaricare il Rapporto nella sua versione integrale), secondo cui il 58% degli spostamenti in città avviene su tram, metropolitane, filobus e bus sempre più ecologici, sostanzialmente a emissioni zero. Ma non solo: nel merito dei risultati raggiunti rientrano anche la pratica virtuosa dello sharing, l’uso sempre più frequente delle biciclette e i numerosi spostamenti a piedi, come nota il rapporto giunto alla sua 25esima edizione. Il Rapporto considera cinque i parametri (con l'indicatore dei passeggeri del trasporto pubblico nelle vesti di capofila) e Milano stavolta si conquista uno spazio da protagonista. Sulla mobilità le città italiane si giocano il 27% del totale dei valori messi in palio da Ecosistema urbano.
Le due classifiche incentrate sui mezzi pubblici si suddividono tra città grandi (oltre 200 mila abitanti), piccole (da 80mila a 200mila) e medie (sotto gli 80mila). Ma non tutte le grandi città son uguali: anche la vocazione turistica ha il suo peso, e Milano deve cedere solo a Venezia, che arriva a 689 passeggeri per abitante in un anno. Milano prevale però nettamente sul resto della concorrenza con un valore di 478, davanti a Roma (328), Trieste (307), Bologna (279), Torino (238) e Genova (234). Molto indietro Napoli, a 109, mentre fra le città di media grandezza si impone Brescia (206) e tra quelle piccole non si può non citare Siena (156 passeggeri per abitante). ?
Il fattore trasporto pubblico ha poi un bonus che vale quattro punti percentuali nella classifica generale e premia tre località lombarde: a Milano si sono aggiunte Bergamo e Brescia, uniche città nelle quali i ricavi da traffico del servizio gomma/ferro coprono almeno il 40% dei costi operativi.
“Noi siamo arrivati al 49% - spiega Marco Granelli, assessore milanese alla Mobilità - e nell'utilizzo dei mezzi il trend continua a crescere in modo significativo: nel confronto tra gli stessi periodi, il 2018 è a più 4% rispetto al 2017, anno in cui avevamo avuto un aumento del 3% sul 2016. E ormai abbiamo superato il numero di passeggeri del 2015, l'anno di Expo. Il merito è anche delle politiche adottate per disincentivare il ricorso all'auto privata e incoraggiare l'accesso al trasporto pubblico. In sei anni l'Area C ha consentito di ridurre del 37% il traffico nella parte centrale della città, e da fine gennaio 2019 in tutta la città entrerà in funzione l'Area B per tenere fuori i mezzi più inquinanti. Nel frattempo, sempre nell'arco di sei anni è aumentata del 6% la quantità di chilometri percorsi dai mezzi pubblici. Per i quali, è vero, si prevede da marzo-aprile del prossimo anno un aumento delle tariffe, che però rimarranno immutate riguardo agli abbonamenti mensili e annuali”.
L’altro bonus, che vale cinque punti percentuali, riguarda la mobilità “nuova” rappresentata dal raggiungimento di una quota percentuale di spostamenti in bici superiore al 20% e/o da una riduzione degli spostamenti in auto al di sotto del 50%. Sono 11 le città che hanno ricevuto questa spinta in graduatoria: Bologna, Bolzano, Ferrara, Firenze, Milano, Pesaro, Pisa, Reggio Emilia, Torino, Treviso e Venezia.
Nel futuro c’è l’obiettivo dichiarato dalla giunta Sala di arrivare al 2030 con la flotta dei trasporti di Atm elettrica al 100% (oggi siamo attorno al 70), e una totale assenza dei diesel.

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