Presentato il nuovo Regolamento per l’attuazione dei diritti di partecipazione. Da oggi al 3 luglio al via la raccolta di osservazioni

Lipparini: "Promuoviamo un nuovo metodo di lavoro che innova il rapporto tra cittadini e Comune attraverso un modello di amministrazione condivisa"

Amministrazione e cittadini che collaborano su un piano di parità, nel rispetto dei propri ruoli, attraverso il reciproco ascolto e la condivisione di conoscenze e criticità. Si basa su questi principi il nuovo Regolamento per l’attuazione dei diritti di partecipazione che il Comune di Milano intende adottare entro la fine di questo mandato inaugurando un nuovo metodo di lavoro. Il testo del provvedimento è stato approvato dalla Giunta il 28 maggio scorso e proseguirà il suo iter con la consultazione cittadina che si avvia oggi, il parere dei municipi, una nuova presentazione in Commissione Consiliare e, a concludere, il dibattito in Consiglio comunale prima del via libera finale.
Momento centrale di questo percorso sarà la partecipazione diretta dei cittadini che da oggi fino al 3 luglio potranno consultare il testo sulla piattaforma online Milano Partecipa e inserire osservazioni e proposte di modifica (https://partecipazione.comune.milano.it/processes/nuovo-regolamento-partecipazione). Possono partecipare tutti i maggiori di 16 anni, residenti o domiciliati a Milano, cittadini italiani e stranieri, anche con il solo permesso di soggiorno, e i city users che frequentano la città per ragioni di studio o di lavoro. L’identificazione avviene con il sistema SPID o con la procedura dedicata a chi non lo può attivare.
Il nuovo Regolamento è stato illustrato oggi dall’assessore alla Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data, Lorenzo Lipparini e da due esperti di processi di mediazione e partecipazione pubblica: il sociologo Sergio De La Pierre e la docente di Etnografia urbana Marianella Sclavi, con la collaborazione tecnica di Fondazione RCM.
"Le tante esperienze di partecipazione realizzate nel corso del mandato - ha spiegato l'assessore Lipparini - vengono oggi trasferite all’interno di nuove procedure che fissano principi e standard avanzati a disposizione dell’Amministrazione e dei cittadini che vorranno attivare percorsi partecipativi. Si tratta di strumenti di democrazia deliberativa frutto delle sperimentazioni fatte e del lavoro sulle migliori pratiche esistenti a livello nazionale e internazionale, che innovano i rapporti tra cittadini e istituzioni offrendo un nuovo modello di amministrazione condivisa fondato sulla cultura della partecipazione".

I principali istituti proposti sono quattro.

Istruttoria pubblica
Accanto all’istituto tradizionale della deliberazione di iniziativa popolare, i cittadini possono entrare in dialogo con il Consiglio comunale mediante questo processo partecipativo, che ha come oggetto alcuni provvedimenti di competenza del Consiglio comunale, ai sensi dell’art. 42 del T.u.e.l., con esclusione del bilancio previsionale annuale e triennale con i suoi allegati. L’istruttoria sviluppa e dirige verso questi i provvedimenti il modello procedurale già vigente per il PGT ai sensi della L. R. Lombardia n. 12/2005 “Legge per il governo del territorio”, con alcune varianti e semplificazioni.

Dibattito pubblico
Utilizzato in tema di opere urbane, ambiente e servizi: alle opere di interesse comunale potrà essere applicata la disciplina del dibattito pubblico già tipizzato dall’art. 22 del Codice dei contratti pubblici (d. lgs. n. 50/2016); inoltre con questo istituto potranno essere attivate forme di co-progettazione urbana globale, con attenzione anche verso i servizi territoriali.

Convenzione dei cittadini
Questo istituto congiunge in sé l’oggetto e le funzioni sia dell’istruttoria pubblica che del dibattito pubblico, con la differenza fondamentale che il soggetto chiamato a partecipare non è la popolazione nel suo insieme, ma un campione concepito mediante opportuni criteri statistici e composto di cittadini selezionati con una procedura casuale.

Bilancio partecipativo
Il Comune di Milano ha realizzato due edizioni di questo istituto, nel 2015 e nel 2017, e qui si consolida la sua disciplina anche alla luce delle esperienze effettuate. In sintesi, questo istituto offre ai cittadini la possibilità di formulare progetti di rigenerazione urbana che spaziano da opere pubbliche a servizi, entro limiti di budget stabiliti dall’Amministrazione. I progetti sono proposti, valutati e scelti dai cittadini stessi con una procedura pubblica concorsuale.
Sul piano metodologico sono cinque i principi che regolano il processo di coinvolgimento dei cittadini: trasparenza, accessibilità, dialogo, inclusione e rendiconto.
Trasparenza: allo scopo di prevenire asimmetrie conoscitive che altererebbero la formazione di opinioni valide e valutazioni equilibrate, tutte le informazioni inerenti sono rese pubbliche e disponibili in modalità analogica e digitale per alimentare la conoscenza; gli stessi cittadini possono contribuire allegando materiali utili alle osservazioni presentate.

Accessibilità: a garanzia della massima funzionalità, le regole operative del percorso partecipativo vengono rese pubbliche dall’Amministrazione, con opportuno anticipo, in un documento denominato “Patto di partecipazione” con i cittadini;

Dialogo: tutti i processi descritti hanno lo scopo di dar vita, in spirito di reciproco apprendimento, ad un dialogo civico approfondito, indirizzato alla moltiplicazione delle opzioni e alla ricerca di soluzioni;

Inclusione: tutti i contributi conferiti sono presentati alla discussione salvo che diano espressione a ingiurie o a messaggi di odio, minaccia e/o disprezzo dei valori costituzionali;

Rendiconto: tutti i contributi ricevono valutazione da parte del Comune di Milano, anche in forma aggregata per affinità tematica, e di tutti gli esiti è data adeguata pubblicità.

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