Quartieri. Servizi e attività per i giovani, la nuova vita dell'ex scuola di via Ojetti

Rabaiotti: “Importante vedere l'interesse delle realtà presenti in città. Milano non ha smesso di cercare, ha voglia di sperimentare per rispondere alle nuove domande che arrivano dopo questo periodo difficile”

Una nuova vita per l’ex edificio scolastico di proprietà comunale di via Ojetti 20, al Gallaratese. Verrà pubblicato a breve l’Avviso per l’individuazione di un soggetto che lo riqualifichi, ristrutturandolo, e ne faccia sede di servizi di natura sociale aperti a tutto il quartiere, attività socio-culturali per bambini e ragazzi e uffici annessi, attraverso l’istituto della concessione del diritto di superficie della durata di 30 anni. L’Avviso segue l’arrivo di una manifestazione di interesse in linea con queste finalità. Lo stabile è stato realizzato a fine anni Sessanta, si estende per una superficie coperta di circa mille mq, cui va aggiunta un’ampia zona pertinenziale per una superficie complessiva catastale dell’area di oltre 3.130 mq, e in passato ha ospitato una scuola materna, un centro anziani, servizi sociali di varia natura e una sede Asl. Da tempo, però, è inutilizzato, anche perché bisognoso di interventi manutentivi, da quelli di consolidamento statico a quelli di adeguamento impiantistico.


Finora, nessun soggetto privato aveva avanzato proposte adeguate quanto a valorizzazione e utilizzo degli spazi. Ora, invece, la proposta pervenuta è risultata di pubblico interesse per l'Amministrazione, venendo così a costituire un utile riferimento per la costruzione di un bando di gara che rispetterà i principi di economicità, efficacia, parità di trattamento, trasparenza, tutela dell’ambiente ed efficienza energetica.
“Nel tema degli spazi abbandonati c’è il segno evidente di una città che si muove, in trasformazione - interviene l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti -. Oltre alla necessità dei lavori di ristrutturazione e di adeguamento che servono per poterli utilizzare nuovamente, evitando il consumo di aree libere, è importante vedere l'interesse delle realtà presenti in città per restituire senso e raccogliere le loro idee e le loro proposte. Milano non ha smesso di cercare, ha voglia di sperimentare per essere capace di rispondere alle nuove domande come quelle che arrivano, dopo questo periodo difficile, dalle famiglie e dai più piccoli”.

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