Roberto Maroni
- 30 novembre 2022 Dalla Lombardia
Fontana, proporrò intitolazione sala Giunta della Regione
“Proporrò l’intitolazione della Sala Giunta, cuore della Regione, dove lui
ha svolto parte dell’attività istituzionale, a Roberto Maroni”. Lo ha annunciato
Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, in Consiglio regionale
durante la commemorazione dedicata all’ex ministro e presidente della
Lombardia, Roberto Maroni, recentemente scomparso.
Il ricordo del
governatore: un vero serio galantuomo della politica
“Un vero serio galantuomo della politica – ha rimarcato il presidente – che
ha svolto il ruolo di ministro e di presidente della Regione Lombardia con
grande capacità”.
Il governatore ha ricordato le iniziative portate avanti dal suo
predecessore a partire dal referendum per l’autonomia del 2017: “Maroni
teneva tanto all’autonomia” ha affermato. “Questo sarà
sicuramente uno stimolo in più, che ci darà la forza per andare avanti, in
fondo è stato suo il merito se la riforma costituzionale del 2001 che, non
dimentichiamo, era ferma bloccata impiantata da 16 anni, è ripartita grazie al
referendum”.
Fontana, il grande
impegno di Maroni per Regione Lombardia
Tra le altre misure Fontana ha ricordato anche: “l’impegno a favore
dei tempi di pagamento, la domiciliazione bancaria del bollo auto, gli
investimenti per Expo Milano 2015. E, ancora, la cooperazione interregionale
per la Macroregionale Alpina, l’attenzione all’attrattività degli investimenti
con i numerosi Accordi per la Competitività, i tavoli per la salvaguardia dei
posti di lavoro ad esito delle crisi aziendali e il grande impegno per il trasferimento
tecnologico e le Start Up”.
“Inoltre – ha proseguito il
presidente – come non menzionare le politiche attive del lavoro con la
Dote Sport, Nidi Gratis, Bonus Famiglia, l’esenzione del ticket sanitario e la
riforma sanitaria”. “Al suo ultimo saluto, venerdì scorso – ha
concluso Fontana – abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione di grande
manifestazione di affetto, non solo da parte della politica, anche da suoi
avversari, ma soprattutto dalla gente che era in quella piazza per applaudirlo.
Per me è stato un onore essere suo amico”.
Ludovica Mancini