25 aprile

La liberazione

25 aprile, in questo giorno celebriamo la lotta vittoriosa condotta a livello mondiale contro il totalitarismo nazifascista e contro ogni principio di sopraffazione politica, ideologica e culturale. La Resistenza è stata una battaglia importante per la democrazia e la libertà, ma le sue legittime aspirazioni non sono state del tutto attuate per l’ostracismo della burocrazia e di un certo potere che hanno continuato a frenare i vari tentativi di concreta liberazione. Però non possiamo allontanarci dalla volontà di attuazione di quegli ideali e quegli obiettivi che avevano costituito il motivo del nostro impegno e che la politica successiva ha poi deluso. Oggi dobbiamo continuare a impegnarci perché quei valori possano avere il sopravvento sull’autoritarismo e la prepotenza. Si vuole far scivolare nel silenzio sempre più profondo le disumane azioni compiute nel nome di un’ideologia che attirò molti uomini a effettuare il tentativo di dominare l’umanità e sopprimere l’intero popolo ebraico. Sono, purtroppo, semi che continuano a germogliare. Ogni giorno si continua a registrare quest’aberrazione che consiste nel considerare il principio razziale come un valore. Oggi è assolutamente minoritaria l’idea, che fu prima degli umanisti e poi degli illuministi, di considerare la comunità degli uomini come il prodotto armonico di fattori molteplici e diversi, mentre si stanno sempre più estendendo le forze che puntano a un conflitto dove razzialità e integralismo s’intrecciano e si sommano. E anche qui da noi sono visibili i segni dell’infezione che penetra ovunque. Il principio della disuguaglianza delle razze e delle etnie ci aggredisce dall’interno e dall’esterno. Si arriva addirittura a negare l’olocausto che è stato il crimine più grande che l’umanità abbia mai commesso ai danni di sé stessa. Nostro compito è non solo ricordarlo, ma anche pensarlo. Ricordarlo come avvenimento storico è semplice, difficile è pensarlo nella tragica simultaneità e perennità dei suoi significati possibili. Non dobbiamo trascurare che dentro la lotta al totalitarismo si trova una componente interiore e universale che è la lotta al male come possibile principio guida della storia umana. Poiché il popolo ebraico è stato vittima di un male diventato potere e sistema, pensare tutti insieme nel giorno del 25 aprile lo sterminio del popolo degli ebrei e di altre minoranze significa celebrare la festa come liberazione non solo dal regime tirannico, ma da un principio del male diventato potere, storia e sistema.       
edb

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