IL SANTO DEL GIORNO 19 settembre

San Gennaro Vescovo e martire
Protettore dei donatori di sangue, degli orafi

ALTRI SANTI di oggi: Sant'Abbone (o Goerico) di Metz, Sant'Alfonso de Orozco, Sant'Arnolfo di Gap, San Carlo Hyon Song-mun, Sant' Emilia Maria Guglielma de Rodat, Sant'Eustochio di Tours, San Giovanni di Spoleto, San Lamberto (Lantberto) di Frisinga, Santa Maria de Cervellon, San Mariano di Evaux.

S. Gennaro nacque nella seconda metà del secolo III molto probabilmente a Benevento anche se alcune fonti dicono che sia venuto alla luce a Napoli. Di famiglia nobile e molto cristiano, predilesse fin dalla sua giovinezza la vita ecclesiastica. A trent'anni era sacerdote e vescovo di Benevento, quando scoppiò la persecuzione di Diocleziano. Grande era la sua amicizia col diacono Sosio, che consultava sovente circa gli affari della diocesi, trovando in lui molto sapere e conforto spirituale.
Un giorno, mentre Sosio leggeva il Vangelo nella chiesa, il Vescovo vide scintillare sopra il suo capo una fiamma che conobbe essere preannunzio del martirio. Pieno di giubilo per tanta grazia, baciò il capo di colui che doveva patire per amore di Gesù Cristo e ne rese grazie al Signore, rimanendo in attesa che si compisse la volontà di Dio. Difatti. poco dopo, per ordine del giudice Draconzio, il santo diacono fu chiuso in prigione. Ciò saputo Gennaro andò a visitarlo, ed entrato nel carcere: « Perché, esclamò, quest'uomo di Dio è tenuto prigioniero senza alcun motivo? ». Riferite queste parole a Timoteo, prefetto della Campania, questi fece arrestare anche Gennaro. Il Santo sopravvisse a molte torture e quando il prefetto decreto' di esporre i martiri alle belve e rimase cieco, il Santo gli fece recuperare la vista. Molti si convertirono, ma il prefetto crudele ordino' che fosse ucciso di spada il 19 settembre. 

Napoli attribuì alla sua protezione la grazia di essere stata liberata da molteplici e violenti eruzioni del Vesuvio, e dalle armi di molti nemici che avevano giurato la sua rovina.