ALTRO CHE SCHIAFFO
- 06 novembre 2020 La voce delle forze politiche
ADESSO FONTANA METTA IN PRATICA L'AUTONOMIA TANTO RECLAMATA
"Mentre ci svegliamo con le dichiarazioni di Fontana che parla di schiaffo del Governo alla Lombardia leggiamo, in un'intervista pubblicata oggi, il direttore dell'ATS Milano - lo stesso che un mese fa ammetteva il fallimento nel tracciamento - dire che quelle appena varate sono misure giuste e "semmai" in ritardo. È troppo chiedere al presidente Fontana un pizzico di responsabilità? Invece di fare polemica e usare il dramma della Lombardia come arma di propaganda politica, dovrebbe dire come intende farci uscire dalla zona rossa, come diminuire i contagi (ad oggi un quarto di quelli nazionali) e i morti (quasi un terzo) nella nostra Regione. O dire come intende aiutare le attività e i settori in sofferenza, o come aumentare i bus su strada. Che dice Fontana della tanto sbandierata autonomia, dov'e finita adesso? Prima la reclamano, ma poi quando la devono applicare si tirano indietro. Il Governatore, adesso, si prenda responsabilità anche economiche e sanitarie per far fronte all'emergenza.
Nessuno di noi, men che meno tutte le categorie di lavoratrici e lavoratori colpiti dalla nuova stretta, è contento che la Lombardia sia catalogata fra le zone rosse e quindi ad alto rischio. Ma questo è il momento della responsabilità e della collaborazione istituzionale, ed è vergognoso che si continui a usare ogni occasione per speculare o addossare colpe a qualcun altro. A otto mesi dal primo caso Covid registrato in Lombardia siamo ancora qui, sguarniti della medicina territoriale tanto indispensabile e per giunta con una grave carenza di vaccini antinfluenzali. Ogni cittadino di questa regione vorrebbe sapere perché siamo ancora a questo punto. Ma adesso, per favore, si lavori per uscirne e per mettere al sicuro, dal punto di vista sanitario ed economico, le cittadine e i cittadini lombardi".
Nessuno di noi, men che meno tutte le categorie di lavoratrici e lavoratori colpiti dalla nuova stretta, è contento che la Lombardia sia catalogata fra le zone rosse e quindi ad alto rischio. Ma questo è il momento della responsabilità e della collaborazione istituzionale, ed è vergognoso che si continui a usare ogni occasione per speculare o addossare colpe a qualcun altro. A otto mesi dal primo caso Covid registrato in Lombardia siamo ancora qui, sguarniti della medicina territoriale tanto indispensabile e per giunta con una grave carenza di vaccini antinfluenzali. Ogni cittadino di questa regione vorrebbe sapere perché siamo ancora a questo punto. Ma adesso, per favore, si lavori per uscirne e per mettere al sicuro, dal punto di vista sanitario ed economico, le cittadine e i cittadini lombardi".
Così in una nota la segretaria metropolitana del PD Milano Silvia Roggiani.