Le mie lunghe ore oziose

Dove i pungenti aromi d'erbe

in queste lunghe ore oziose?

Stanchi vacillano i piedi

e sulla sedia mi prende un debole raggio di sole.

Aperta aspetta la pagina d'un libro

e appannati anzitempo si chiudon gli occhi.

Il freddo inverno è tornato incurante

e quando il mondo rinnoverà la luce

forse più non ti vedrò primavera ambita

e dal guanciale solo gelidi mattini

daran la sveglia all'ultimo sopore.

Eppur semplice un pensiero si fa strada

e non mi brucia. La vita che vivemmo

e l'oggi impervio è grande dono

e non povera foglia che s'accartoccia muta.

Uccio Greco