Coronavirus: i dati delle regioni, Lombardia a sorpresa

Non è la Lombardia la regione con il più alto tasso di positivi rispetto agli abitanti, ma la Valle D'Aosta

Si sente parlare ogni giorno della situazione critica della Lombardia in riferimento all’emergenza coronavirus in Italia. All’avvicinarsi della data decisa dal Governo per la riapertura dei confini e gli spostamenti tra regioni, numerose polemiche hanno animato le pagine dei giornali. Molti governatori dei territori del Sud hanno alzato un muro in particolare contro milanesi e bergamaschi. Ma cosa dicono davvero i dati? Analizzati bene, potrebbero raccontare una realtà diversa.
Il Messaggero ha pubblicato un approfondimento nel quale si leggono, per ogni regione, il numero di residenti e positivi, la percentuale di contagiati rispetto alla popolazione totale, il numero di persone testate, la percentuale di test effettuati rispetto al numero di abitanti e la percentuale di positivi rispetto ai tamponi effettuati.
L’ elevato numero di casi positivi della Lombardia, il più alto in Italia con oltre 88mila persone con l’infezione in corso – i dati sono del 28 maggio – non si converte necessariamente nel più alto tasso di contagio. Gli abitanti della regione che hanno il coronavirus sono lo 0,88% del totale. In Valle D’Aosta il dato è dello 0,94%.
La media italiana è dello 0,39%. Tra le regioni con un’incidenza maggiore del Sars-Cov-2 sulla popolazione, troviamo il Piemonte (0,70%), il Trentino Alto Adige (0,65%), Emilia Romagna e Liguria (0,62%). Sul podio delle regioni con meno positivi, la Calabria (0,06%), Basilicata e Sicilia (0,07%), Campania e Sardegna (0,08%). In Lazio i casi positivi confermati rappresentano lo 0,13% della popolazione.
L’alto tasso di contagio in Val D’Aosta, sottolinea il Messaggero, potrebbe essere dovuto al numero di tamponi effettuati in rapporto agli abitanti, il più alto in Italia. È stato testato il 9,14% dei valdostani. La Lombardia è ferma al 4,20%. Ancora più indietro il Lazio con il 3,37% della popolazione testata. Fanalini di coda per percentuale di cittadini sottoposti al tampone sono Puglia (1,89%) e Campania (1,56%).
Tra i dati più sorprendenti c’è la percentuale di positivi rispetto al numero di persone testate. Queste ultime non equivalgono a un dato riportato molto spesso dalla stampa, ovvero il totale di tamponi effettuati, che sono eseguiti anche sugli stessi individui per confermarne la positività.
La Lombardia, riporta Il Messaggero, anche in questo caso è in testa con il 20,87% delle persone testate risultate positive al coronavirus. Una persona su 5 sottoposta al tampone è dunque risultata infetta. Seguono in un’ideale classifica la Liguria (16,93%) e Piemonte (15,28%), mentre la chiudono Basilicata (1,43%) e Puglia (1,79%).
Guardando bene i dati, è chiaro come per giudicare le effettive condizioni dell’epidemia nelle varie regioni sia necessario valutare non solo i valori assoluti, ma anche quelli relativi agli abitanti. A parità di rapporto tra positivi e popolazione testata, il 10,29% della Val D’Aosta è ben diverso dal 10,59% delle Marche, con le strutture sanitarie della seconda messe a dura prova dal coronavirus.
Facendo delle proiezioni basandosi solo sui numeri, senza prendere in considerazione altri fattori, Il Messaggero spiega che nella popolosa Lombardia potrebbero esserci 2 milioni e 99mila abitanti positivi, in Piemonte 665.530 e in Emilia Romagna 640.385. In Basilicata sarebbero ‘solo’ 8.035.


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