IL “SOLDATO IOSA” È SALVO. MA LE PERIFERIE?

Salvo il Circolo culturale Perini, ma il problema dello “sfratto” rimane per centinaia di associazioni. Adesso siamo al Piano Quartieri presentato dal sindaco Sala. Poi c’è il Test Niguarda per le Periferie.

Una buona notizia: anche questa volta il “soldato Iosa” è salvo e con lui il Circolo culturale Perini (oggi Fondazione), che continuerà la sua ultra cinquantennale opera a Quarto Oggiaro-Vialba. In verità, sono stati cinque mesi sofferti, con la preoccupazione di essere sfrattati dal Comune di Milano dalla sede di via Aldini, per l’utilizzo della quale era stato stipulato un contratto con il Comune, pagando regolarmente l’affitto (vien da dire: per fare iniziative sociali e culturali per il quartiere bisogna anche pagare. Mah?). Un esito positivo, anche grazie all’interessamento del Consiglio comunale di Milano e del Municipio 8. 
Comune di Milano e Associazioni
Tutto è bene quel che finisce bene, allora? Non proprio, poiché trovata una soluzione per il Perini, il problema resta per centinaia di associazioni che operano nei quartieri, spesso con l’apporto di tanto generoso volontariato, che hanno locazioni o convenzioni in essere con il Comune di Milano. Quindi, chi magari da anni gestisce un doposcuola o ha strappato dal degrado un’area abbandonata rendendola luogo di socialità e sport per il quartiere vedrà messo a rischio il proprio impegno. “Perché il Comune di Milano ha deliberato che tutti i suoi locali, a fine locazione, debbano prima essere messi a reddito pieno sul libero mercato e poi, in caso di gara deserta, assegnati a un Settore comunale che potrà metterli in gara a condizioni migliori tra le associazioni - ha detto Antonio Iosa”. E, tutto ciò mentre a Milano abbiamo almeno un migliaio di proprietà pubbliche vuote, abbandonate al loro destino e al degrado.
Periferie
Ma, allora, le periferie sono o non sono una priorità dell’Amministrazione comunale? E il Comune di Milano è quello stesso Comune di Milano che, attraverso il sindaco Sala, ha detto che le periferie sono la priorità di Milano, che dice - e qualche investimento lo fa pure - che bisogna incentivare la partecipazione, che l’associazionismo che opera nelle periferie va sostenuto?
Adesso c’è il “Piano Quartieri” (nella sostanza, quello che prima era il Piano Periferie). Allora, le periferie spariscono dal lessico comunale? In proposito, il sindaco Sala ha chiarito: «È inutile e anche sciocco dire oggi le periferie non ci sono più. No, no, no, le periferie ci sono. Ma c’è una nostra volontà di considerare la città un insieme di quartieri con pari dignità, diversi, assolutamente diversi e questo è naturale. Ma che ci permetteranno in un tempo adeguato di andare oltre il concetto delle periferie. Ora è chiaro che la vera domanda è qual è il tempo adeguato?».
Già, qual è il tempo adeguato? In proposito, è certo urgente cambiare la normativa che mette a rischio l’attività di centinaia di associazioni, magari prevedendo il rinnovo automatico di locazioni e convenzioni se precedentemente sono stati rispettati gli impegni. 
Piano Quartieri
Abbiamo accennato al Piano Quartieri. Presentato lo scorso 26 ottobre dal sindaco Sala, prevede un investimento complessivo di 1.616,8 milioni su base pluriennale (1.234,5 già decisi e localizzati e 382,3 da progettare e localizzare). Ma, in particolare, vuole rendere trasparente l’attività del Comune, avviando anche “una modalità di comunicazione e di confronto su questi temi con la cittadinanza”. In proposito, nel corrente mese di novembre è prevista una serie di incontri pubblici: Domenica 11 - ore 9.30-14 per i Municipi 7, 8 e 9; Domenica 18 - ore 9.30-14 per i Municipi 4, 5 e 6; Domenica 25 - ore 9.30-14 per i Municipi 1, 2 e 3 
(info: 
www.comune.milano.it).


Walter Cherubini 
Consulta Periferie Milano
www.periferiemilano.com




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