IL “SOLDATO IOSA” È SALVO. MA LE PERIFERIE?
- 31 ottobre 2018 Cronaca
Salvo il Circolo culturale Perini, ma il problema dello “sfratto” rimane per centinaia di associazioni. Adesso siamo al Piano Quartieri presentato dal sindaco Sala. Poi c’è il Test Niguarda per le Periferie.
Una
buona notizia: anche questa volta il “soldato Iosa” è salvo e
con lui il Circolo culturale Perini (oggi Fondazione), che continuerà
la sua ultra cinquantennale opera a Quarto Oggiaro-Vialba. In verità,
sono stati cinque mesi sofferti, con la preoccupazione di essere
sfrattati dal Comune di Milano dalla sede di via Aldini, per
l’utilizzo della quale era stato stipulato un contratto con il
Comune, pagando regolarmente l’affitto (vien da dire: per fare
iniziative sociali e culturali per il quartiere bisogna anche pagare.
Mah?). Un esito positivo, anche grazie all’interessamento del
Consiglio comunale di Milano e del Municipio 8.
Comune
di Milano e Associazioni
Tutto
è bene quel che finisce bene, allora? Non proprio, poiché trovata
una soluzione per il Perini, il problema resta per centinaia di
associazioni che operano nei quartieri, spesso con l’apporto di
tanto generoso volontariato, che hanno locazioni o convenzioni in
essere con il Comune di Milano. Quindi, chi magari da anni gestisce
un doposcuola o ha strappato dal degrado un’area abbandonata
rendendola luogo di socialità e sport per il quartiere vedrà messo
a rischio il proprio impegno. “Perché il Comune di Milano ha
deliberato che tutti i suoi locali, a fine locazione, debbano prima
essere messi a reddito pieno sul libero mercato e poi, in caso di
gara deserta, assegnati a un Settore comunale che potrà metterli in
gara a condizioni migliori tra le associazioni - ha detto Antonio
Iosa”. E, tutto ciò mentre a Milano abbiamo almeno un migliaio di
proprietà pubbliche vuote, abbandonate al loro destino e al
degrado.
Periferie
Ma,
allora, le periferie sono o non sono una priorità
dell’Amministrazione comunale? E il Comune di Milano è quello
stesso Comune di Milano che, attraverso il sindaco Sala, ha detto che
le periferie sono la priorità di Milano, che dice - e qualche
investimento lo fa pure - che bisogna incentivare la partecipazione,
che l’associazionismo che opera nelle periferie va
sostenuto?
Adesso c’è il “Piano Quartieri” (nella sostanza,
quello che prima era il Piano Periferie). Allora, le periferie
spariscono dal lessico comunale? In proposito, il sindaco Sala ha
chiarito: «È inutile e anche sciocco dire oggi le periferie non ci
sono più. No, no, no, le periferie ci sono. Ma c’è una nostra
volontà di considerare la città un insieme di quartieri con pari
dignità, diversi, assolutamente diversi e questo è naturale. Ma che
ci permetteranno in un tempo adeguato di andare oltre il concetto
delle periferie. Ora è chiaro che la vera domanda è qual è il
tempo adeguato?».
Già, qual è il tempo adeguato? In proposito,
è certo urgente cambiare la normativa che mette a rischio l’attività
di centinaia di associazioni, magari prevedendo il rinnovo automatico
di locazioni e convenzioni se precedentemente sono stati rispettati
gli impegni.
Piano
Quartieri
Abbiamo
accennato al Piano Quartieri. Presentato lo scorso 26 ottobre dal
sindaco Sala, prevede un investimento complessivo di 1.616,8 milioni
su base pluriennale (1.234,5 già decisi e localizzati e 382,3 da
progettare e localizzare). Ma, in particolare, vuole rendere
trasparente l’attività del Comune, avviando anche “una modalità
di comunicazione e di confronto su questi temi con la cittadinanza”.
In proposito, nel corrente mese di novembre è prevista una serie di
incontri pubblici: Domenica 11 - ore 9.30-14 per i Municipi 7, 8 e 9;
Domenica 18 - ore 9.30-14 per i Municipi 4, 5 e 6; Domenica 25 - ore
9.30-14 per i Municipi 1, 2 e 3
(info: www.comune.milano.it).
Walter
Cherubini
Consulta
Periferie Milano
www.periferiemilano.com