Iran: Un'altra condanna a morte di un manifestante
- 10 dicembre 2022 Cronaca
Mobilitazione internazionale per la Giornata dei diritti umani
In Iran è imminente un'altra condanna a morte, anche in questo caso di un giovanissimo manifestante, un 23enne.
La Corte Suprema della Repubblica islamica ha confermato la condanna a morte di Mahan Sadrat Marni con l'accusa di "muovere guerra contro Dio", aver partecipato cioè a un atto di protesta sullo sfondo delle manifestazioni seguite alla morte di Mahsa Amini, brandendo un coltello; ed è ora nel braccio della morte, in attesa di essere giustiziato.
L'esecuzione di Mohsen Shekari rappresenta per l'Italia "un punto di non ritorno" che lascia "sgomenti", scrive, in un articolo pubblicato dalla Stampa, il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "L'approccio dell'Italia all'Iran è improntato alla massima fermezza - si legge nell'intervento del capo della Farnesina - ma chiediamo alle Autorità iraniane di iniziare a dimostrare segnali di moderazione, di comprensione".
"L'Italia continua a sperare in una prospettiva di pace, stabilità e benessere per il popolo iraniano e per l'intera regione. Ma non dimenticherà Mahsa Amini, Mohsen Shekari e continuerà a cercare verità e tutela per Fahimeh Karimi. Per tutti coloro che si trovano ingiustamente privati delle loro libertà fondamentali, per tutte le donne che subiscono ogni giorno violenze. Per difendere i diritti umani in Iran e in ogni parte del mondo. È a questi principi che si ispira la politica estera del governo italiano, del suo popolo".
La Corte Suprema della Repubblica islamica ha confermato la condanna a morte di Mahan Sadrat Marni con l'accusa di "muovere guerra contro Dio", aver partecipato cioè a un atto di protesta sullo sfondo delle manifestazioni seguite alla morte di Mahsa Amini, brandendo un coltello; ed è ora nel braccio della morte, in attesa di essere giustiziato.
L'esecuzione di Mohsen Shekari rappresenta per l'Italia "un punto di non ritorno" che lascia "sgomenti", scrive, in un articolo pubblicato dalla Stampa, il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "L'approccio dell'Italia all'Iran è improntato alla massima fermezza - si legge nell'intervento del capo della Farnesina - ma chiediamo alle Autorità iraniane di iniziare a dimostrare segnali di moderazione, di comprensione".
"L'Italia continua a sperare in una prospettiva di pace, stabilità e benessere per il popolo iraniano e per l'intera regione. Ma non dimenticherà Mahsa Amini, Mohsen Shekari e continuerà a cercare verità e tutela per Fahimeh Karimi. Per tutti coloro che si trovano ingiustamente privati delle loro libertà fondamentali, per tutte le donne che subiscono ogni giorno violenze. Per difendere i diritti umani in Iran e in ogni parte del mondo. È a questi principi che si ispira la politica estera del governo italiano, del suo popolo".
Giovanni Spinelli