Malasanità
- 09 marzo 2015 Cronaca
È recente il caso di una neonata morta poco dopo la nascita, in una clinica a Catania, perché nessun ospedale era in grado di accoglierla. Cose che succedono in Sicilia, dove c’è la malasanità! Si commenta.
Attenzione, i tempi duri possono arrivare anche qui, vista la tendenza a ridurre i servizi della sanità pubblica oltre la soglia di sicurezza. A Milano, per i tagli statali si sono persi 611 posti letto in ospedale. Ma la Regione, che vanta l’eccellenza lombarda, non è da meno. Per riorganizzare i punti nascita e accorpare le prestazioni, sguarnisce il territorio, costringendo la gente, bimbi, anziani, malati, a faticare per ottenere prestazioni, che, proprio per la loro natura, dovrebbero essere raggiungibili e usufruibili facilmente. Anche il personale è ridotto all’osso: negli ultimi anni negli ospedali, l’avvicendamento è stato bloccato al 45%, mentre i medici di famiglia, sempre più oberati da obblighi burocratici, in questo periodo, secondo la loro federazione, la Fimmg, hanno dovuto visitare, ogni giorno, 60 pazienti a testa, un numero altissimo. È necessario risparmiare, certo. Peccato che così, a forza di tagliare, la Regione faciliti cliniche e strutture private, che non sempre sono in grado di operare in caso di emergenza e che comunque, a differenza della sanità pubblica, offrono dei prodotti/servizi per ottenere dei profitti. E non è differenza da poco.
Grazia de Benedetti