PORTO DI MARE: AL VIA I BANDI PER USI TEMPORANEI NELLE AREE

Attività produttive, artigianali, sociali e sportive nei fabbricati vuoti

LE AZIONI PER I FABBRICATI

Il secondo impegno dell’Amministrazione a Porto di Mare riguarda infatti il recupero e la ri-funzionalizzazione dei fabbricati presenti nell’area che, nel 2013, è divenuta proprietà del Comune di Milano attraverso l’acquisizione delle vecchie aree portuali (mai completate) dal Consorzio del Canale Milano Cremona Po. In questi anni sono già state avviate le azioni finalizzate allo sgombero degli insediamenti abusivi, alle verifiche ambientali sullo stato di salubrità dei suoli, alla regolarizzazione di alcune attività produttive o sportive già presenti con contratti di locazione. A partire da settembre 2017, l’Amministrazione porrà in essere un’attività capillare di rimozione dell’amianto dalle coperture dei fabbricati.

Il bando per l’uso temporaneo

In attesa di concludere l’iter che definirà puntualmente la futura destinazione urbanistica delle aree, si vuole quindi rivitalizzare il territorio creando le condizioni per l’insediamento di nuove attività produttive, sociali e sportive. È online da oggi, sul sito del Comun(www.comune.milano.it/bandiportodimare) il bando indirizzato a soggetti privati, associazioni e fondazioni per l’assegnazione in uso temporaneo (per un periodo fino a 6 anni) di quattro particelle di territorio. Si tratta di fabbricati o edifici fino a poco tempo fa occupati abusivamente da società che non hanno voluto regolarizzare la propria posizione e tornati nelle disponibilità dell’Amministrazione dopo alcuni pronunciamenti giudiziari. 

I soggetti interessati dovranno presentare al Comune, entro il 12 ottobre 2017, una proposta progettuale, completa di un piano per la messa in sicurezza e l’adeguamento dei fabbricati, per l’insediamento di attività orientate a garantire la coesione sociale, agevolare lo sviluppo di start-up legate al mondo della produzione, dell’innovazione, della creatività e dell’artigianato, nonché finalizzate a perseguire, ove permesso dalle condizioni ambientali, lo sviluppo della vocazione sportiva dell’area.

I fabbricati sono tutti situati attorno a via Fabio Massimo: tre di questi sono composti prevalentemente da capannoni e manufatti un tempo adibiti a uso produttivo e magazzino, mentre l’ultimo è allestito a centro sportivo, con campi da calcetto, tennis pallavolo e relativi servizi, in una posizione strategica a ridosso della metropolitana.

L’indagine per la valorizzazione dell’ex Karma

Parallelamente, l’Amministrazione avvia un’indagine esplorativa(www.comune.milano.it/avvisodiscotecaportodimare) per l’acquisizione di proposte per la valorizzazione dell’ex discoteca Karma, che ha cessato l’attività a maggio ed è anch’essa prossima a tornare nelle disponibilità dell’Amministrazione dopo un lungo contenzioso. Anche a fronte delle ripetute lamentele dei residenti del quartiere per il disturbo alla quiete causato dalla discoteca (peraltro non di rado teatro di episodi di violenza e criminalità), l’Amministrazione mira ora a destinare l’immobile ad attività artigianali, didattiche, culturali o ricreative. Le proposte per l’ex Karma, che dovranno prevedere un utilizzo per 3-6 anni, non saranno vincolanti ma potrebbero essere oggetto di consultazione pubblica, così da coinvolgere il quartiere nella scelta della soluzione più opportuna.

Le cascine

Questi interventi si aggiungono ad altri progetti di recupero insistenti sull’area di Porto di Mare. Il primo riguarda la riqualificazione di Cascina Nosedo, l’antica struttura rurale che, dopo anni di occupazioni abusive e il definitivo sgombero nel 2015, è destinata a diventare il punto di riferimento di un polo agricolo innovativo grazie al progetto Open Agri finanziato dall’Unione Europea. Il secondo riguarda la Cascina Casottello, pronta a rinascere e trasformarsi in un centro culturale per il quartiere grazie a una convenzione d’uso per 15 anni stipulata con un operatore privato.


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