Street Art: una storia possibile
- 01 giugno 2015 Cronaca
Mettiamola così: non è stata certo un bella situazione quella verificatasi nel parchetto di via Cesariano (zona Sempione), dove si è verificato un diverbio tra residenti in merito alla pulitura di un muro, sostenuta dal Consiglio di zona 1, dove nel 2001 era stato disegnato un murales.
Non entriamo nel merito della questione, nonché di qualche “disallineamento” istituzionale tra Consiglio di zona e qualche assessore comunale, esprimendo invece sostegno ai cittadini e alle associazioni che, da anni e anche un po’ in solitudine, si stanno fattivamente impegnando per il decoro della nostra città. Ci ha lasciati perplessi, invece, l’atteggiamento di quei residenti che consideravano estranei e provenienti da chissà quale altro posto i “pulitori”, che poi abitavano nella stessa loro piazza. Insomma, una situazione di “estraneità” tra vicini.
Figino - Nello stesso tempo, agli onori della cronaca è salito anche un magari piccolo, ma significativo esempio di street-art: sul muro di cinta della Scuola delle Figlie di Betlem di Figino, estrema periferia ovest della città, è stata realizzata una grande opera, che ha riqualificato il muro e ha messo tutti d’accordo. Ecco, crediamo che la street-art possa dare un contributo al decoro e all’abbellimento, in particolare delle nostre periferie.
Writer - Certo, il solo sentire la parola “writer” farà venire l’orticaria probabilmente alla stragrande maggioranza dei milanesi. E crediamo che ne possano avere ben donde, perché “writer” evoca vandalismo, dileggio delle cose altrui, costi per le ripuliture e, non dimentichiamolo, anche assurde morti di ragazzi.
Progetto “Peri.colo.” - Ma c’è anche un’altra faccia della medaglia, e in tal senso Consulta Periferie Milano e AH Crew hanno elaborato e proposto da tempo il Progetto “Peri.colo.” - Periferie colorate (dettagli sul sito www.periferiemilano.it), presentato e discusso tra l’altro anche in quel di Figino. Infatti, ci sono periferie belle - almeno qualcuna c’è e, magari, non è neppure tanto conosciuta - mentre altre sono brutte o, più spesso, informi, anonime o anche abbandonate. Allora, è possibile abbellirle?
Residenti - Ecco, quindi, che la cosiddetta Street-Art potrebbe concorrere a tale scopo. Qualche sperimentazione è già in corso, ma la cosa importante è che ci sia una partecipazione dei residenti, che potranno anche essere chiamati a scegliere, in dialogo con gli street-artisti, che indagano il luogo ed elaborano i bozzetti. Si potranno così sanare situazioni di degrado, e, nello stesso tempo, far si che le opere si collochino nel tessuto dei quartieri non come corpi estranei, bensì come interventi che riescano a esprimere in modo nuovo la vita, la storia di pezzi di città. Naturalmente con regole precise (e con i Consigli di zona principali attori istituzionali?).
Bruno Volpon
Associazione Culturale San Materno/Figino-CPM