ACCADDE L' 8 LUGLIO
- 08 luglio 2020 Cultura
8 luglio 1904 – Italia: la legge Orlando estende l'obbligo scolastico da 9 a 12 anni, ma avrà scarso successo a causa delle poche scuole presenti nei comuni d'Italia
L'istruzione obbligatoria venne introdotta in Italia durante l'epoca napoleonica. In particolare nel 1810, Gioacchino Murat decretò l'obbligatorietà della scuola primaria. L'istruzione primaria fu concepita come pubblica, obbligatoria e gratuita: tutti i cittadini, sia maschi che femmine, dovevano accedervi; per i livelli superiori non doveva esserci invece uguaglianza dell'istruzione (la quale deve valorizzare i talenti), ma uguaglianza di opportunità. La scuola, bandendo qualsiasi insegnamento religioso, deve essere laica, basata da una parte sulla trasmissione di capacità professionali utili, contenuti verificabili e metodi razionali e dall'altra sulla formazione civile.
Durante l'unità d'Italia, la legge Casati del 1859 istituì una scuola elementare articolata su due bienni, il primo dei quali obbligatorio. Di fatto, al censimento del 1871 si attestò un notevole peggioramento dell'analfabetismo rispetto alla situazione pre-unitaria, cosicché la legge Coppino del 1877 portò la durata delle elementari a cinque anni ed introdusse l'obbligo scolastico nel primo triennio delle elementari stesse, definendo anche sanzioni per i genitori degli studenti che non avessero adempiuto a tale obbligo. La legge Orlando prolungò l'obbligo scolastico fino al dodicesimo anno di età, prevedendo l'istituzione di un "corso popolare" formato dalle classi quinta e sesta, che si innestava subito dopo la scuola elementare; impose altresì ai Comuni di istituire scuole almeno fino alla quarta classe, nonché di assistere gli alunni più poveri, elargendo fondi ai Comuni con modesti bilanci.
La riforma Gentile del 1923 portò l'obbligo scolastico fino ai 14 anni d'età per aderire ad una convenzione internazionale di alcuni anni prima, tuttavia di fatto rimase lettera morta per la stragrande maggioranza degli studenti italiani fino al 1962-1963, quando fu avviata la riforma dell'unificazione della scuola media. Nel frattempo, l'articolo 34, comma secondo della Costituzione italiana, entrata in vigore nel 1948, aveva stabilito che "L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita".
Dagli anni settanta del XX secolo, l'obbligo scolastico in Italia valeva fino al conseguimento della licenza di scuola media inferiore e, in ogni caso, fino a 14 anni di età (il vincolo era quindi di tipo anagrafico). Lavori a qualunque titolo e tipologia contrattuale per persone di età inferiore ai 14 anni erano dunque una forma di lavoro minorile, che costituiva reato.