CI HA LASCIATI UN GRANDE
- 01 agosto 2020 Cultura
Sono stati celebrati venerdì 31 luglio, nella parrocchia di Pettenasco, i funerali del grande attore Gianrico Tedeschi, morto all'età di 100 anni lunedì 27 luglio. La chiesa: non grande, non era stata riempita per tutta la sua capienza, i presenti occupavano non più dei tre quarti di posti, tenendo anche conto della distanza sociale che il Covid mantiene. Nel primo banco si trovavano la moglie Marianella e le figlie Enrica e Sveva. Una giovane coppia formata da un ragazzo e una ragazza non trattenevano le lacrime. Quando a fine cerimonia ho chiesto loro se fossero con lui imparentati la risposta del giovane è stata di no, erano solo amici. Fa piacere vedere due persone giovani essere diventate amiche di una persona anziana che aveva molto da raccontare, e non solo dal punto di vista attoriale. Perché da giovane Gianrico aveva partecipato alla guerra in Grecia, e quando in qualità di ufficiale si era rifiutato di far fucilare due partigiani, era stato destituito e spedito in campo di concentramento. Qui aveva incontrato Giovannino Guareschi, che era stato imprigionato per non avere voluto aderire alla repubblica di Salò. Mentre Guareschi aveva ripreso a scrivere: note di diario, favolette, la super Favola di Natale, Gianrico cominciò quella che ancora non sapeva essere l'inizio della sua carriera di attore recitando l'Enrico IV di Pirandello. Il sacerdote che ha celebrato la messa ha raccontato tutto questo, aggiungendo di averlo incontrato diverse volte lì nei pressi della sua casa di Crabbia, soprastante Pettenasco, magari mentre portava a spasso il cane.
Un operatore della RAI riprendeva con la sua telecamera le varie fasi della cerimonia. Una delle figlie ha raccontato al Corriere della Sera che il padre aveva cominciato a lasciarsi andare dopo essersi ritirato, quattro anni fa, dal lavoro. E viene in mente cosa disse l'attore al compimento dei suoi novantanni, e cioè che non aveva intenzione alcune di ritirarsi.
Per cui cerchiamo - se abbiamo la fortuna di svolgere un lavoro non pesante ma magari pensante - di farlo fino all'ultimo, perché questo non può che aiutarci a vivere più sereni.
Grazie Gianrico per quello che il tuo eccezionale talento ha saputo donarci. Possiamo rivederti nei vari video contenenti i tuoi lavori televisivi e teatrali, e questo non è poco perché il tuo ricordo si tramandi.
Antonio Mecca