Non rendiamo lo spazio invivibile
- 20 marzo 2018 Cultura
Il grido della Casa delle donne milanesi
In via Marsala all’8 la Casa delle donne ospita il 20 marzo alle 18.30 un incontro per discutere della richiesta di moratoria fatta dall’Europa all’Italia contro la sperimentazione della quinta generazione della telefonia, stilata da 180 medici e scienziati di 36 paesi del mondo. Ne parlano Paolo Orio, presidente dell’Associazione Italiana Elettrosensibili e Annunziata Patrizia Difonte, medica del lavoro. Conduce Antonella Nappi, sociologa per il gruppo donne milanesi Difendiamo la salute. Si chiede la sospensione della sperimentazione “fino a quando i potenziali pericoli per la salute umana e l’ambiente (…) non saranno completamente studiati da scienziati indipendenti dall’industria”. Si difende l’industria non la salute, i pericoli, già segnalati da pubblicazioni scientifiche sono: l’aumento di rischio di cancro, lo stress cellulare, l’incremento di radicali liberi, danni genetici, cambiamenti strutturali e funzionali del sistema riproduttivo, deficit di apprendimento e di memoria, disturbi neurologici. La sperimentazione si avvierà in tre aree: Milano, Prato - L’Aquila, Bari - Matera. Circa 4 milioni di residenti saranno esposti durante la sperimentazione a campi elettromagnetici ad alta frequenza superiori a 30 GHz e sarà necessaria l’installazione di molti mini ripetitori. Evidenze scientifiche hanno dimostrato che un’esposizione a tali frequenze possa alterare l’espressione genetica cellulare, stimolare la proliferazione delle cellule, alterare le membrane citoplasmatiche (…), modulare la sintesi delle proteine in processi infiammatori e immunologici. I più esposti le donne incinte e i bambini in età pediatrica mentre una parte crescente della popolazione europea soffre di ipersensibilità elettromagnetica (EHS) causata da esposizione protratta per anni ai campi elettromagnetici EMF e alle radiazioni wireless. A questo proposito esiste una dichiarazione scientifica internazionale emanata a Bruxelles nel 2015. Di fronte a questo scenario quali le risposte della politica per proteggere la salute della popolazione?
Giusi De Roma