Dal Coworking al nearworking, il Comune sperimenta nuovi modi e luoghi di lavoro per i suoi dipendenti e per quelli delle partecipate
- 01 febbraio 2021 Dal Comune
Tajani: “Per primi a livello nazionale vogliamo sviluppare un nuovo modo di vivere e lavorare, in una città a 15 minuti”
Dall’introduzione del lavoro agile come consolidata modalità operativa per il personale del Comune di Milano e delle sue partecipate sino all’utilizzo degli spazi di coworking cittadini, passando per le prestazioni svolte in “nearworking”, inteso come la possibilità di svolgere l’attività lavorativa in un luogo in prossimità della propria abitazione o domicilio.
Sono le principali novità introdotte dalle linee di indirizzo per l’attuazione di proposte operative orientate al decongestionamento, alla desincronizzazione degli orari e a una migliore organizzazione dei tempi della città, approvate dalla Giunta comunale.
“Questo provvedimento ci consente di sperimentare nuove modalità lavorative all’interno della Pubblica Amministrazione, proponendo, primi in Italia, un nuovo modello di vivere e lavorare in una città a 15 minuti - ha commentato l’assessora alle Politiche del Lavoro, Attività Produttive e Risorse Umane del Comune di Milano, Cristina Tajani. - L'obiettivo è quello di avvicinare il luogo di lavoro alla propria abitazione favorendo così lo sviluppo di quartieri non più dormitorio, ma con servizi e nuove attività commerciali con conseguente risparmio di tempo e di emissioni derivanti dagli spostamenti obbligati. La sperimentazione si inserisce nel generale ridisegno dei tempi della città, dovuto all'emergenza Covid, ma rappresenta un modello valido in sé, da proporre anche al settore privato, utile a migliorare la vita della città e la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro per i singoli individui"
Il provvedimento nasce dalla volontà dell’Amministrazione di fornire una rapida ed efficiente risposta alle mutate esigenze dei lavoratori e degli abitanti della città in conseguenza del protrarsi della pandemia da Covid 19, nonché a favorire la ripresa delle attività socio educative e produttive presenti sul territorio. Linee d’indirizzo che si pongono in continuità con i principali obiettivi individuati dal documento “Milano 2020, strategie di adattamento” che ha visto, per la sua realizzazione, il contributo attivo della cittadinanza e delle diverse organizzazioni di rappresentanza.
Due i principali ambiti di intervento previsti dalle linee guida, che saranno attuate in via sperimentale dal Comune di Milano e dalle sue partecipate nei prossimi mesi, a cominciare dall’adozione del POLA (Piano Organizzativo del Lavoro Agile) che vede il consolidamento del lavoro agile quale modalità lavorativa complementare all’attività in presenza a cui si affiancherà anche la sperimentazione di una nuova flessibilità oraria in entrata e uscita, oltre a una nuova dotazione tecnologica e digitale per il personale al fine di migliorarne le performances e monitorarne l’attività lavorativa per favorire una migliore qualità dei servizi erogati, anche in funzione di una sempre maggiore responsabilità sociale dei lavoratori e delle lavoratrici verso la collettività.
Una trasformazione che passa anche da un radicale ripensamento dei luoghi fisici del lavoro, non più intesi come fissi ma dinamici, indispensabili per favorire la diffusione di servizi locali di quartiere e di prossimità per i cittadini nonché a limitare i trasferimenti periferia-centro, contribuendo così a sviluppare una reale città policentrica e inclusiva.
In quest’ottica di ripensamento dei luoghi fisici di lavoro, l’Amministrazione si adopererà per individuare e verificare la disponibilità di spazi di proprietà del Comune di Milano, distribuiti in città, da utilizzare come sedi di nearworking. A ciò si aggiungerà la possibilità di valutare la disponibilità e l’utilizzo degli spazi di coworking già esistenti, dando ovviamente priorità a quelli oggi presenti nell’Elenco qualificato del Comune di Milano, come ulteriori spazi fruibili dai dipendenti dell’Amministrazione per svolgere le proprie mansioni in modalità di smartworking. Si sperimenterà poi anche l’opportunità di utilizzare sedi aziendali, anche appartenenti a società partecipate dal Comune di Milano, per i dipendenti dell’Amministrazione in lavoro agile.
Fondamentale per l’avvio dei nuovi tempi della città e del lavoro, la realizzazione nei prossimi mesi di una cabina di regia unitaria che vedrà il Comune di Milano interfacciarsi non solo con le proprie direzioni interne e con tutte le società partecipate ma anche con le principali Associazioni datoriali. Un confronto necessario al fine di definire e dare il via ad azioni sperimentali supportate anche da una campagna di comunicazione istituzionale, realizzata in collaborazione con Yes Milano, per promuovere una nuova cultura del lavoro agile e degli spazi di coworking e nearworking.
Sono le principali novità introdotte dalle linee di indirizzo per l’attuazione di proposte operative orientate al decongestionamento, alla desincronizzazione degli orari e a una migliore organizzazione dei tempi della città, approvate dalla Giunta comunale.
“Questo provvedimento ci consente di sperimentare nuove modalità lavorative all’interno della Pubblica Amministrazione, proponendo, primi in Italia, un nuovo modello di vivere e lavorare in una città a 15 minuti - ha commentato l’assessora alle Politiche del Lavoro, Attività Produttive e Risorse Umane del Comune di Milano, Cristina Tajani. - L'obiettivo è quello di avvicinare il luogo di lavoro alla propria abitazione favorendo così lo sviluppo di quartieri non più dormitorio, ma con servizi e nuove attività commerciali con conseguente risparmio di tempo e di emissioni derivanti dagli spostamenti obbligati. La sperimentazione si inserisce nel generale ridisegno dei tempi della città, dovuto all'emergenza Covid, ma rappresenta un modello valido in sé, da proporre anche al settore privato, utile a migliorare la vita della città e la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro per i singoli individui"
Il provvedimento nasce dalla volontà dell’Amministrazione di fornire una rapida ed efficiente risposta alle mutate esigenze dei lavoratori e degli abitanti della città in conseguenza del protrarsi della pandemia da Covid 19, nonché a favorire la ripresa delle attività socio educative e produttive presenti sul territorio. Linee d’indirizzo che si pongono in continuità con i principali obiettivi individuati dal documento “Milano 2020, strategie di adattamento” che ha visto, per la sua realizzazione, il contributo attivo della cittadinanza e delle diverse organizzazioni di rappresentanza.
Due i principali ambiti di intervento previsti dalle linee guida, che saranno attuate in via sperimentale dal Comune di Milano e dalle sue partecipate nei prossimi mesi, a cominciare dall’adozione del POLA (Piano Organizzativo del Lavoro Agile) che vede il consolidamento del lavoro agile quale modalità lavorativa complementare all’attività in presenza a cui si affiancherà anche la sperimentazione di una nuova flessibilità oraria in entrata e uscita, oltre a una nuova dotazione tecnologica e digitale per il personale al fine di migliorarne le performances e monitorarne l’attività lavorativa per favorire una migliore qualità dei servizi erogati, anche in funzione di una sempre maggiore responsabilità sociale dei lavoratori e delle lavoratrici verso la collettività.
Una trasformazione che passa anche da un radicale ripensamento dei luoghi fisici del lavoro, non più intesi come fissi ma dinamici, indispensabili per favorire la diffusione di servizi locali di quartiere e di prossimità per i cittadini nonché a limitare i trasferimenti periferia-centro, contribuendo così a sviluppare una reale città policentrica e inclusiva.
In quest’ottica di ripensamento dei luoghi fisici di lavoro, l’Amministrazione si adopererà per individuare e verificare la disponibilità di spazi di proprietà del Comune di Milano, distribuiti in città, da utilizzare come sedi di nearworking. A ciò si aggiungerà la possibilità di valutare la disponibilità e l’utilizzo degli spazi di coworking già esistenti, dando ovviamente priorità a quelli oggi presenti nell’Elenco qualificato del Comune di Milano, come ulteriori spazi fruibili dai dipendenti dell’Amministrazione per svolgere le proprie mansioni in modalità di smartworking. Si sperimenterà poi anche l’opportunità di utilizzare sedi aziendali, anche appartenenti a società partecipate dal Comune di Milano, per i dipendenti dell’Amministrazione in lavoro agile.
Fondamentale per l’avvio dei nuovi tempi della città e del lavoro, la realizzazione nei prossimi mesi di una cabina di regia unitaria che vedrà il Comune di Milano interfacciarsi non solo con le proprie direzioni interne e con tutte le società partecipate ma anche con le principali Associazioni datoriali. Un confronto necessario al fine di definire e dare il via ad azioni sperimentali supportate anche da una campagna di comunicazione istituzionale, realizzata in collaborazione con Yes Milano, per promuovere una nuova cultura del lavoro agile e degli spazi di coworking e nearworking.