Galleria Vittorio Emanuele II. Aperture di temporary shop e altre misure a sostegno dei negozi del “Salotto”.

Approvato un pacchetto di azioni per attenuare le difficoltà economiche dei concessionari. Tasca: "Siamo alla continua ricerca di soluzioni che consentano si sostenere le imprese e non gravare sul bilancio del Comune"

L’Amministrazione ha approvato le linee di indirizzo per il sostegno alle attività commerciali del complesso monumentale della Galleria Vittorio Emanuele II.  
Anche i concessionari del "Salotto", che corrispondono canoni importanti al Comune, sono sottoposti alle dure conseguenze economiche dell'emergenza sanitaria da Covid-19. Per questo, l’intenzione dell'Amministrazione è di tutelare le attività attraverso alcune azioni concrete e senza costi a carico dell'Ente per attenuare la crisi e sostenere una ripresa più rapida.   
"Abbiamo messo in campo alcune importanti azioni amministrative che possono aiutare le imprese che hanno investito nei negozi della Galleria ad affrontare il momento difficile che tutta la città sta vivendo - ha affermato l'assessore al Demanio, Roberto Tasca. - Senza gravare sulla già complessa situazione del bilancio comunale, tutt'ora in equilibrio grazie al lavoro delle componenti politiche e tecniche dell'Amministrazione, oggi presentiamo a chi offre bellezza e prestigio al mondo nel Salotto dei milanesi alcuni possibili strumenti per resistere all'emergenza economica. Lo facciamo senza costi per l'Ente e con la massima trasparenza normativa".   


L'Amministrazione prevede la possibilità per il periodo ottobre 2020 - giugno 2021 di integrare l’offerta commerciale tradizionale destinando temporaneamente una parte della superficie commerciale all’attivazione di temporary shop con attività di vendita di articoli esclusivi, in edizione limitata o in stock. Un'attività che potrà essere gestita direttamente dal concessionario oppure, nelle forme previste dalla normativa in materia commerciale, tramite l’istituto dell’affido di reparto.   
Si tratta di un'importante apertura verso i concessionari, che in via eccezionale potranno ampliare le categorie merceologiche in vendita attraverso un'autorizzazione del Comune. Un modo per poter incrementare il proprio reddito, garantire di corrispondere i canoni all’Amministrazione comunale e ridurre il rischio di crisi aziendale e occupazionale.   
Si prevede poi la facoltà di concludere aumenti di capitali che rafforzino la struttura patrimoniale delle imprese, senza che si realizzi il cosiddetto change of control e la duplicazione dei canoni concessori.
Inoltre, per garantire rapidità ed efficienza nella rotazione degli esercizi commerciali in scadenza, l'Amministrazione ha deciso di rettificare le modalità di determinazione della base d’asta. Verrà utilizzato come parametro la media ponderata dei valori d'affitto dei due anni precedenti alle nuove gare e non più la stima del valore di mercato attuale.  
Infine, si estende alle botteghe storiche multivetrina lo sconto del 10% sul canone di concessione, previsto in precedenza per i soli monovetrina.  

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