14,5% DEI RAGAZZI A RISCHIO PER MOTIVI ECONOMICI

Su povertà giovanile urge intervento Governo

Più di un minore su otto in Lombardia vive in condizione di povertà relativa. Grazie al forte impegno di Regione Lombardia la situazione è decisamente migliore rispetto alla media nazionale che si attesta al 22%. L’emergenza coronavirus, però, rischia di amplificare i numeri. Il Governo deve intervenire subito e con decisione per evitare che la situazione divenga insostenibile in Lombardia e nel Paese intero”. Così Stefano Bolognini, assessore regionale alle Politiche sociali, abitative e Disabilità, ha stigmatizzato l’inerzia dell’Esecutivo in relazione alla tematica della povertà giovanile.
“Nella nostra regione vivono in povertà relativa il 14,5% dei giovani - ha rimarcato Bolognini, - siamo 7 punti e mezzo sotto il dato medio italiano ma senza misure importanti di respiro nazionale da affiancare ai nostri provvedimenti la situazione rischia di diventare ancora più difficile a causa della pandemia in corso”. 
Secondo gli ultimi dati emersi, presentati al convegno ‘Vecchie e nuove povertà, un welfare che cambia’, in Italia più di tre bambini o ragazzi fino a 15 anni (il 30,6% del totale) sono a rischio povertà ed esclusione sociale. Si tratta di un numero decisamente più elevato rispetto alla media UE (23,8%). Al dibattito organizzato da Regione e dall’assessorato alle politiche sociali, abitative e disabilità, è emerso anche come ’11,4% della popolazione fino a 17 anni viva in condizione di povertà assoluta.

dbc

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