Vivere la crisi
- 10 giugno 2015 Editoriali
Economia e politica
I mass media continuano ad annunciare che è iniziata la ripresa, che diminuiscono i disoccupati, vengono assunte numerose persone e l’Italia sta riprendendosi.
Noi notiamo invece che chiudono molti negozi, soprattutto cartolibrerie, edicole e le piccole librerie, che molti faticano a pagare e con la scelta di effettuare i versamenti con bonifico i ritardi spesso aumentano. Si crea così un giro vizioso che non procura vantaggi e disillude la gente, il tutto rafforzato da alcune presenze politiche non più alimentate da una coscienza pervasa e consapevole di valori etici e politici, ma spesso votata all’interesse personale anche con sotterfugi non certo legali.
Non tutti certo e non solo in politica, la corruzione c’è, ovunque, nell’industria, nel commercio, negli uffici degli amministratori di condominio, e così via.
E si è trasferita questa consuetudine popolare ora soprattutto in politica.
Così la gente si disillude e non partecipa al voto, certo sbagliando perché come cittadini dobbiamo essere noi a scegliere gli uomini onesti, dei veri politici con idee e programmi palesi e validi. Basta alle scelte di partiti che ora hanno tradito i loro padri.
Quelle erano persone politiche oneste, che hanno rischiato anche la vita, per realizzare le loro idee e i loro programmi.
Dobbiamo ritrovare ancora persone di quel tenore, ce ne sono, ma si fanno avanti gli uomini di mondo, prendono il potere e con il potere anche il resto.
Ma la colpa è soprattutto nostra. Quelli che con la loro assenza hanno contribuito a questo sfacelo si rendano responsabili, facciano il partito del “Non Voto”, un programma serio, con persone conosciute per la loro intelligenza, correttezza e onestà, saranno in molti a votarli, forse il 50% che non aveva partecipato alle ultime amministrative e quasi quasi le voto anch’io.
Qui non si tratta più di destra o sinistra, qui si tratta di programmi nell’interesse della collettività.
edb