IL SANTO DEL GIORNO 25 agosto
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- 25 agosto 2018 Il santo del giorno
San Ludovico (Luigi IX) Re di Francia
ALTRI SANTI di Oggi: San Giuseppe Calasanzio, San Genesio di Roma, San Geronzio, San Gregorio di Utrecht, San Mena, Santa Patrizia di Costantinopoli, San Severo di Agde, San Tommaso Cantelupe.
S. Luigi IX re di Francia, nacque nel 1215 in Poissy, ove ricevette il santo battesimo. Ebbe per genitori Luigi VIII e la regina Bianca di Castiglia, donna di grande pietà e virtù.
La mamma procurò di inspirargli fin dalla prima infanzia un singolare amore alla virtù ripetendogli spesso quelle celebri parole: «Figliuol mio, vorrei piuttosto vederti morto, anziché macchiato di un sol peccato mortale». Questa frase fece sì grande impressione sul cuore di Luigi che se ne ricordò per tutta la sua vita.
Quando fu maggiorenne, venne consacrato e coronato re di Francia. Nel 1234 Luigi sposò Margherita di Provenza, figlia del conte Raimondo Beringhieri. Guidato da maestri dotati di pietà e di scienza, Luigi crebbe così serio e dedito ai suoi doveri, così pio e virtuoso, che pareva immune da ogni passione. Semplice e modesto, curava di conciliarsi il rispetto del popolo non tanto con il fasto esteriore, quanto colle opere buone e con un buon governo, che riorganizzò amministrativamente e moralizzò nei costumi.
Nel 1244 fu sorpreso da un'ardentissima febbre, per cui tutto il popolo, dolente, offrì a Dio fervide preghiere, ottenendogli la guarigione. Guarito, volle guidare una crociata per la liberazione della Terra Santa.
Sbarcato in Egitto presso la città di Damietta, attaccò i Saraceni e li vinse: ma iniziata la marcia verso l'interno, una terribile pestilenza decimò l'esercito crociato e colpì lo stesso sovrano. Assalito dai Turchi, venne facilmente sconfitto e fatto prigioniero. Venuto a patti col vincitore, poté liberare gran parte dei suoi soldati, soccorrere i feriti e proseguire come pellegrino per la Terra Santa. Qui mise mano ad opere di cristiana e regale pietà, ma ritornò in Francia, essendogli in questo frattempo morta la pia madre. Quivi giunto, attese al riordinamento del regno, e governò con somma giustizia e cristiana pietà. Abolì il duello giudiziario, fondò la Sorbona, la Santa Cappella, e si preparò a una nuova crociata. Ma a Tunisi una nuova epidemia colpì l'esercito, e lo stesso re, sentendosi morire, chiese gli ultimi Sacramenti. Fattosi indi adagiare sopra un letto, coperto di cenere e cilicio, con le braccia incrociate sul petto, spirò pronunziando le parole: «Entrerò nella tua casa, o Signore, ti adorerò nel tuo tempio santo e glorificherò il tuo nome». Era il 25 agosto del 1270. Fu santificato da papa Bonifacio VIII nel 1297 con il nome di San Ludovico e San Luigi dei francesi, le sue spoglie sono conservate in Sicilia nella cattedrale di Monreale, e in Francia nella basilica di Saint-Denis.
La mamma procurò di inspirargli fin dalla prima infanzia un singolare amore alla virtù ripetendogli spesso quelle celebri parole: «Figliuol mio, vorrei piuttosto vederti morto, anziché macchiato di un sol peccato mortale». Questa frase fece sì grande impressione sul cuore di Luigi che se ne ricordò per tutta la sua vita.
Quando fu maggiorenne, venne consacrato e coronato re di Francia. Nel 1234 Luigi sposò Margherita di Provenza, figlia del conte Raimondo Beringhieri. Guidato da maestri dotati di pietà e di scienza, Luigi crebbe così serio e dedito ai suoi doveri, così pio e virtuoso, che pareva immune da ogni passione. Semplice e modesto, curava di conciliarsi il rispetto del popolo non tanto con il fasto esteriore, quanto colle opere buone e con un buon governo, che riorganizzò amministrativamente e moralizzò nei costumi.
Nel 1244 fu sorpreso da un'ardentissima febbre, per cui tutto il popolo, dolente, offrì a Dio fervide preghiere, ottenendogli la guarigione. Guarito, volle guidare una crociata per la liberazione della Terra Santa.
Sbarcato in Egitto presso la città di Damietta, attaccò i Saraceni e li vinse: ma iniziata la marcia verso l'interno, una terribile pestilenza decimò l'esercito crociato e colpì lo stesso sovrano. Assalito dai Turchi, venne facilmente sconfitto e fatto prigioniero. Venuto a patti col vincitore, poté liberare gran parte dei suoi soldati, soccorrere i feriti e proseguire come pellegrino per la Terra Santa. Qui mise mano ad opere di cristiana e regale pietà, ma ritornò in Francia, essendogli in questo frattempo morta la pia madre. Quivi giunto, attese al riordinamento del regno, e governò con somma giustizia e cristiana pietà. Abolì il duello giudiziario, fondò la Sorbona, la Santa Cappella, e si preparò a una nuova crociata. Ma a Tunisi una nuova epidemia colpì l'esercito, e lo stesso re, sentendosi morire, chiese gli ultimi Sacramenti. Fattosi indi adagiare sopra un letto, coperto di cenere e cilicio, con le braccia incrociate sul petto, spirò pronunziando le parole: «Entrerò nella tua casa, o Signore, ti adorerò nel tuo tempio santo e glorificherò il tuo nome». Era il 25 agosto del 1270. Fu santificato da papa Bonifacio VIII nel 1297 con il nome di San Ludovico e San Luigi dei francesi, le sue spoglie sono conservate in Sicilia nella cattedrale di Monreale, e in Francia nella basilica di Saint-Denis.