Lo sapevate che …

(piccolo prontuario di punti magici nel nostro corpo)

La cultura cinese impreziosisce le nozioni del sapere scientifico associando ai dati di esperienza e conoscenza  descrizioni ricche di immagini utili alla memorizzazione, ma anche alla percezione di una realtà che oltrepassa il piano scientifico per accostare il praticante a livelli di pensiero più filosofico. Ne sono un esempio i nomi dei punti che utilizziamo in Agopuntura, Shiatsu, Jin Shin Do per riportare equilibrio in una circolazione energetica in qualche modo disturbata. Vediamone alcuni: 
Yàng bài: Yang bianco – in italiano ha la sigla Vescicola biliare 14 il che significa che è il quattordicesimo punto lungo il Canale energetico che, tra le tante funzioni, fornisce energia all’organo della Cistifellea. Ma perché questo nome? L’area della testa è Yang (vicina al cielo, ma anche sede di funzioni estremamente attive, Yang appunto). Bianco significa anche chiaro e si riferisce alla chiarezza della visione ad ogni livello del corpo-mente-spirito. Il lavoro sul punto ha indicazioni quali: emicranie, nevralgie del trigemino, sinusite, mal di testa, problemi degli occhi, potenziamento della vista, spalle rigide, raffreddori, irrequietezza. Nel Jin Shin Do ha come sigla JSD1, essendo il primo punto di una serie concatenata da associazioni unzionali. Dove si trova? Naturalmente sul capo, in una depressione sopra le sopracciglia. Ma la cosa bella è che conoscerlo significa avere alla portata  un luogo nel corpo da poter toccare, premere delicatamente, stimolare in qualche modo, per aiutarsi/aiutare ad alleviare situazioni di disagio, o anche semplicemente …. schiarire le idee!
Hé gu: Unione della valle (sigla: Intestino Crasso 4; nel Jin Shin Do: JSD35). L’esagramma15 nell’I Ching (testo di riferimento in agopuntura) dice che il saggio riduce ciò che è alto (la montagna) per integrare ciò che è basso o sottosviluppato (la valle). La funzione dell’Intestino crasso è di lasciar andare le cose che non servono più. Quindi il saggio lascia andare questi aspetti del suo sé: le valli si uniscono per formare una pianura, via di mezzo tra gli estremi. E infatti il punto è localizzato alla fine della piega che si forma avvicinando il dito indice al pollice, sul lato esterno della mano. E a cosa serve? Porta l’energia verso il basso, molto utile per stitichezza, fisica o mentale, e per problemi alla testa da congestione di energia. Un altro punto “magico”, insomma. Ma ce ne sono altri … all’incirca uno per ogni giorno dell’anno, e scoprirli, conoscerli, praticarli fornisce risorse per il benessere e stimoli utilissimi alle riflessioni sulla nostra vita. A settembre ripartiamo con le attività: Giornata di apertura e dimostrazioni sabato 26 settembre, ore 14-19.         
Associazione Il Vaso di Pandora
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