I RACCONTI DEI LETTORI - DA UN VECCHIO LIBRO CADE UNA LETTERA

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rubrica: I racconti dei lettori.
Lo pubblicheremo online ogni domenica e i migliori verranno riuniti in un volume che uscirà a settembre

Se c’è una cosa che le da gioia e dolore questa è la sua grande libreria. Per lei è una gioia guardarla così piena di libri. Libri che ha letto tutti. Libri che ha scelto, comprato o che le hanno regalato, non sa più quando né come né perché ma dalla prima all’ultima riga sono tutti dentro la sua testa e il suo cuore. Le loro parole, idee e storie si incrociano, si spintonano, vengono fuori a tratti proprio nei momenti più impensati e la rendono questa o quella persona. A volte manipolano e modificano il suo pensiero, la fanno sentire ogni volta un’altra, ogni volta diversa ma sempre, sempre creativa.
I libri le danno gioia.
Il dolore invece lo prova quando deve chiuderli negli scatoloni per far loro affrontare l’ennesimo trasloco, per un lungo periodo non può vederli, non può toccarli e le mancano. E sta facendo proprio questo. Li prende uno a uno, toglie un po’ di polvere, legge i titoli, si perde nei ricordi e li ripone con attenzione. A un tratto, da un piccolo volume, scivola un biglietto azzurro. Lo riconosce immediatamente, sa chi l’ha scritto e quando l’ha ricevuto.

Si ritrova in una mattinata assolata nella cucina della casa al mare. Francesco è seduto e la guarda mentre lei gli prepara il caffè. Amico di suo padre anche se più giovane, circolava per casa per motivi di lavoro da molto tempo. Giornalista freelance, ogni volta che tornava dai suoi lunghi viaggi, passava a salutare. Le portava sempre piccole cose dai paesi che visitava, una piuma, una tartarughina colorata, e si informava su come andava la scuola e il fidanzatino di turno. Quel giorno lei compiva venti anni e lui ne avrebbe fatti tra poco trentotto. Avvertiva il suo sguardo mentre gli raccontava di come aveva lasciato l’ultimo fidanzato geloso e poco rispettoso della sua persona e di come tutto questo fosse scaturito dalla lettura di Persona Donna, un libro che rifletteva sulla condizione femminile. Più parlava, più si rendeva conto dell’imbarazzo che si stava creando tra loro e la macchinetta sul fuoco non la stava aiutando, forse l’aveva caricata troppo o la guarnizione era troppo vecchia.
Aspettava con ansia il borbottio del caffè quasi potesse spezzare un’atmosfera che non riusciva a controllare. Troppo tardi, Francesco le chiese:
“Dove vai in vacanza?”
“Il mese prossimo vado in Sicilia con degli amici”.
“Bene ad Agosto sono a Roma, se vuoi mandami un telegramma con scritto -Ti aspetto - io sarò da te il giorno dopo” e le diede quel biglietto azzurro sul quale aveva trascritto con la sua scrittura appuntita una poesia di Shelley. In quel momento il caffè venne fuori con tutta la sua fragranza e lei poteva quasi avvertirne l’odore.

Non ha mai inviato quel telegramma. Prende il biglietto caduto sul pavimento e lo guarda a lungo. Poi lo ripone nuovamente nel libro dal quale è caduto e con gesti lenti lo rinchiude nello scatolone. Ha quasi finito, è quasi tutto pronto. In realtà, a guardarsi intorno, tutta la sua vita è rinchiusa in poche scatole, ma quanto sono pesanti!

 Anna Esposito