I RACCONTI DEI LETTORI - SONO MILIONARIO - di Gianpiero Palazzolo
- 04 novembre 2020 Racconti
Inviate un vostro racconto a edbedizioni@libero.it,
rubrica: I racconti dei lettori.
Lo pubblicheremo online ogni domenica e i migliori verranno riuniti in un volume che uscirà a settembre
Che giornate fantastiche. Ho finito di vivere stentatamente. Sono
cinque giorni che giro per esaudire i miei sogni nel cassetto e faccio
bagordi.
Dopo un anno senza lavoro e i soldi che stavano finendo, avevo
proprio bisogno di un colpo di culo. La parola “disoccupazione” non ha
più senso per me. Aprirò qualche piccola attività per non dare
nell'occhio e occupare il tempo, ma di certo ho finito di vivere
nell'affanno, di preoccuparmi del domani.
Ho vinto, ho vinto, sono MILIONARIO!
Appena ho realizzato che il primo premio era il mio, mi sono
fiondato a festeggiare in quel locale dove mi guardavano con la puzza
sotto il naso quando passavo davanti. Champagne e tartine 750 euro e 500
di mancia a quell'entreneuse con la quale non ho fatto niente perchè
amo la mia fidanzata. Tutti che mi guardavano con tanto d'occhi.
Goduria.
Il giorno dopo in preda all'eccitazione, e forse anche all'ebbrezza,
non sono riuscito a trattenermi e sono andato in quell'agenzia dove
fanno prestiti in 48 ore. Ipoteca sulla casa e 100.000 euro subito
disponibili. Tanto poi affitterò questa catapecchia e comprerò qualcosa
di decente.
A seguire, concessionaria Porsche, modello disponibile subito, 60.000. Adesso è parcheggiata sotto casa. Evvai!
Quindi, corsa in gioielleria e mega anello per Giorgia, la mia
perenne fidanzata. Lei non c'era e ho lasciato il pacchettino alla
madre, che mi guarda sempre di brutto e mi chiama “mantenuto”.
Già che c'ero mi sono comprato un Rolex e così mi sono giocato anche il fido. Ma che importa? Sono milionario.
E adesso, dopo qualche giorno di coma etilico, prendiamo il biglietto e portiamolo in banca per l'incasso.
Cavoli, nel cassetto non c'è. Ah eccolo. 727343? No, non è lui, è un
altro che nemmeno ricordavo di aver comprato. D'accordo che l'altra sera
non ero molto lucido, ma in giro non l'ho portato e di certo non può
essere strisciato sotto la porta.
Devo battere a tappeto tutta la casa. Giusto, sotto i tappeti. No.
Sotto i divani, i cuscini, le coperte, il letto, gli armadi. Niente.
Sopra il lampadario sembra impossibile ma meglio controllare. No. Mi è
venuto mal di pancia. Gabinetto. Ma guarda! In mezzo al rotolo di carta
igienica. Molto furbo o molto sbronzo.
Comunque c'è, è lui, eccolo, 828228. Sì, 828228 Lotteria di
Capodanno... un momento, qua c'è un errore. Forse ho ancora la vista
offuscata, forse anche il cervello. Mettotesta e faccia sotto l'acqua
fredda; adesso dovrei avere una visione più chiara. Rivediamo il
biglietto. 828228 Lotteria di Capodanno 2018. Nooo, non è possibile!
Sono sicuro di averlo buttato. Sarà un errore di stampa. Avranno scritto
2018 anziché 2019. Guardiamo l'altro. C'è scritto 2019! Sono rovinato.
Riporto subito l'auto, l'ho appena comprata, vedo se è possibile annullare tutto.
Ma dov'è, l'avevo parcheggiata qui, e cos'è quel capannello di gente in fondo alla strada?
- Agente cos'è successo?
- Qualche imbecille ha parcheggiato qui la Porsche, non ha messo il freno a mano, la strada è in discesa, è finita nel canale. Ma perchè è così pallido?
- Niente, solo un po d'influenza, vado subito a casa.
E adesso cosa faccio? Vado almeno a recuperare l'anello da Giorgia, lei capirà.
Col cellulare non riesco a contattarla. Faccio tre chilometri di
corsa, arrivo, suono e batto forsennatamente alla porta. Esce il vicino
irritato
- Ma cosa continua a far casino! Giorgia è partita. Lei è forse il fidanzato?
- Sì.
- Ha lasciato questa busta per lei.
“Amore, sono commossa dal tuo regalo che ho apprezzato molto. Devo
confessarti che, a malincuore, l'ho rivenduto subito per fuggire in
Brasile col mio istruttore di Capoeira di cui sono pazzamente
innamorata. Grazie al ricavato pensiamo di aprire una palestra. Del
resto me lo dovevi per tutte le volte che hai mangiato a sbafo perchè,
diciamolo pure, sei sempre stato un po' pidocchio”.
Sono uscito sconvolto, ormai era tardi, una donna si è avvicinata e mi ha letto la mano. E' sparito pure il Rolex.
Arrivato a casa ho preso la chitarra. Da domani Piazza Duomo e mensa dei poveri.
Sparito pure il Rolex.
Arrivato a casa ho preso la chitarra.
Da domani Piazza Duomo e mensa dei poveri.
Gianpiero Palazzolo