INTERVISTA A FRANZ PINOTTI - 3

UNA RIFLESSIONE PER RIPARTIRE

Quindi facendo due conti ?
Davanti a un parametro dimezzato è molto probabile che molte più tue giocatrici possano essere scelte per la serie A2. Infatti i tuoi 4 “fenomeni” che prima ti “fruttavano” 10mila euro, ora ti “frutterebbero solo” 5mila euro, ma sommati ad altri 12.500 euro per tue altre 10 giocatrici scelte per completare i roster di A2 anziché svernare in B, tu società incasseresti ben 17mila euro contro i 12.500 che incassavi prima. In pratica, abbassando i parametri tutti ci guadagneremmo, sia in entrata (aumentano) che in uscita (si riducono i costi) e semplicemente perché verrebbe ampliato il tuo “parco giocatrici” di buon livello. Senza contare la possibilità di crescita che dai a tutte queste ragazze, quando viceversa, togliendo loro la possibilità di giocare come sesta/settima/ottava giocatrice, le stai di fatto relegando per sempre a essere comprimarie inespresse.

E per i settori giovanili?
Da sempre sono convinto che non è il titolo vinto la cosa più importante in assoluto, ma l’esperienza e l’emozione che il percorso per arrivarci lascia in ogni protagonista dell’intera competizione. Da qualche anno a Milano, in Piazza della Regione, si giocano le Finali regionali di tutte le categorie femminili e maschili, con l’organizzazione di eventi anche formativi per Allenatori e Istruttori. Ecco, questo tipo di “Visione Promozionale”, addirittura un campo professionale in Piazza, è davvero non solo geniale ma propedeutica al far crescere il movimento. Dunque ogni volta che mi siedo a pensare che cosa è meglio fare per il settore giovanile, oltre al puro agonismo, mi devo chiedere… Come posso rendere questa competizione un momento di promozione del nostro sport? Come posso arrivare alla gente che normalmente non sa neppure cosa facciamo? Come posso gratificare i miei stessi tesserati nel modo più ampio possibile, perché siano felici di praticare questo sport e, soprattutto, emozionarsi? Perché vedi, non ci si emoziona nel vincere o nel perdere anche di tanti a pochi (ma chissene…), ci si emoziona nel Partecipare.
E questo ce lo siamo tutti purtroppo dimenticato. Negli ultimi anni organizziamo solo competizioni di fenomeni per fenomeni. In pratica per quegli addetti ai lavori che non ci portano nulla di nuovo. E siamo come il gatto che si morde la coda. Il movimento, salvo casi davvero rari ma che ci sono, si richiude su se stesso.
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Ufficio Stampa Sanga Basket 1999-201


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