INTERVISTA A FRANZ PINOTTI - 2
- 25 aprile 2020 Sport
UNA RIFLESSIONE PER RIPARTIRE
Proposte concrete?
Per quanto riguarda la pallacanestro femminile abbiamo bisogno di un segnale forte e dedicato allo sport di genere, per il quale mi aspetto una maggior attenzione. Per quanto riguarda lo Sport più in generale, si dovrebbe scrivere una legge ad hoc che permetta la defiscalizzazione di ogni tipo di sostegno, sia privato che aziendale, sia come sponsorizzazioni che come erogazioni liberali, a chi sostiene il mondo dello sport. Ma non briciole. Servono incentivi forti che permettano di recuperare soldi, ripeto, dalle aziende ma anche dai privati.
C’è qualcosa che potrebbero fare la Federazione e la Lega?
Certo che si, e me lo aspetto nelle prossime settimane. Oltre alla totale revisione di molti balzelli inutili, tipo multe esagerate per situazioni come ritardi di ambulanza e dottori che arrivano sempre prima dell’inizio della gara, ma non di quel tempo fatidico richiesto dal regolamento e per cui vieni punito con multe salatissime, manco avessi causato “danni perpetui”; si devono tagliare le tasse gara, anche solo semplicemente utilizzando arbitri regionali invece di farli viaggiare per l’Italia con alberghi e costi viaggio che possono essere molto più contenuti. Ma non basta. I costi di iscrizione alle leghe devono essere ridotti di almeno il 50%. Si tratta di stringere la cinghia tutti quanti per almeno un paio d’anni, per permettere alle società di sopravvivere mantenendo alta la qualità agonistica. Se anche tu oggi mi dessi in cambio il miglior servizio del mondo, ma io non avessi con che pagartelo, a cosa servirebbe? Il rovescio della medaglia sarà vedere giocare in serie A tanti gruppi giovanili che pagheranno il doppio onere della non crescita individuale e dell’allontanamento definitivo degli sponsor per il basso livello qualitativo del prodotto.
E purtroppo andranno ritoccati anche i NAS. I famosi premi di incentivazione che come sono organizzati sono un boomerang negativo. Infatti, premesso che tutti ne riceviamo chi più chi meno un “beneficio”, per avere ragazze cresciute nel nostro vivaio che giocano altrove, questo beneficio non riuscirà mai a pareggiare i conti. Da un lato spendiamo molto di più di quel che riceviamo e dall’altro non lasciamo il giusto tempo di formazione giovanile alle nostre giovani.
Per quanto riguarda la pallacanestro femminile abbiamo bisogno di un segnale forte e dedicato allo sport di genere, per il quale mi aspetto una maggior attenzione. Per quanto riguarda lo Sport più in generale, si dovrebbe scrivere una legge ad hoc che permetta la defiscalizzazione di ogni tipo di sostegno, sia privato che aziendale, sia come sponsorizzazioni che come erogazioni liberali, a chi sostiene il mondo dello sport. Ma non briciole. Servono incentivi forti che permettano di recuperare soldi, ripeto, dalle aziende ma anche dai privati.
C’è qualcosa che potrebbero fare la Federazione e la Lega?
Certo che si, e me lo aspetto nelle prossime settimane. Oltre alla totale revisione di molti balzelli inutili, tipo multe esagerate per situazioni come ritardi di ambulanza e dottori che arrivano sempre prima dell’inizio della gara, ma non di quel tempo fatidico richiesto dal regolamento e per cui vieni punito con multe salatissime, manco avessi causato “danni perpetui”; si devono tagliare le tasse gara, anche solo semplicemente utilizzando arbitri regionali invece di farli viaggiare per l’Italia con alberghi e costi viaggio che possono essere molto più contenuti. Ma non basta. I costi di iscrizione alle leghe devono essere ridotti di almeno il 50%. Si tratta di stringere la cinghia tutti quanti per almeno un paio d’anni, per permettere alle società di sopravvivere mantenendo alta la qualità agonistica. Se anche tu oggi mi dessi in cambio il miglior servizio del mondo, ma io non avessi con che pagartelo, a cosa servirebbe? Il rovescio della medaglia sarà vedere giocare in serie A tanti gruppi giovanili che pagheranno il doppio onere della non crescita individuale e dell’allontanamento definitivo degli sponsor per il basso livello qualitativo del prodotto.
E purtroppo andranno ritoccati anche i NAS. I famosi premi di incentivazione che come sono organizzati sono un boomerang negativo. Infatti, premesso che tutti ne riceviamo chi più chi meno un “beneficio”, per avere ragazze cresciute nel nostro vivaio che giocano altrove, questo beneficio non riuscirà mai a pareggiare i conti. Da un lato spendiamo molto di più di quel che riceviamo e dall’altro non lasciamo il giusto tempo di formazione giovanile alle nostre giovani.
Prova a farci un esempio concreto, in modo che possiamo capire meglio…
Pensa alla differenza che esiste tra un parametro di serie A2, in cui paghi 2.500 euro per tesserare una giocatrice, e un parametro di serie B in cui paghi 250 euro. In pratica con quello che paghi per una giocatrice in serie A2, prendi 10 giocatrici in serie B. Una doppia beffa, se pensi che forse la serie B servirebbe meglio a un gruppo giovanile che a schierare ex campionesse, e se pensi che una tua società concorrente che milita in B, può offrire proporzionalmente a una tua stessa giocatrice un compenso più alto di te che militi in A2. Il risultato? Che la maggior parte delle società scelgono 5 ottime giocatrici per le quali pagano il parametro, e poi già la sesta/settima giocatrice vengono scelte tra giovani cosiddette “di valore”, per completare fino alla dodicesima con ragazzine del tuo vivaio, alle quali togli ore importanti di formazione giovanile per farle allenare in un gruppo senior dove non vedranno mai il campo. Appunto un boomerang negativo.
Pensa alla differenza che esiste tra un parametro di serie A2, in cui paghi 2.500 euro per tesserare una giocatrice, e un parametro di serie B in cui paghi 250 euro. In pratica con quello che paghi per una giocatrice in serie A2, prendi 10 giocatrici in serie B. Una doppia beffa, se pensi che forse la serie B servirebbe meglio a un gruppo giovanile che a schierare ex campionesse, e se pensi che una tua società concorrente che milita in B, può offrire proporzionalmente a una tua stessa giocatrice un compenso più alto di te che militi in A2. Il risultato? Che la maggior parte delle società scelgono 5 ottime giocatrici per le quali pagano il parametro, e poi già la sesta/settima giocatrice vengono scelte tra giovani cosiddette “di valore”, per completare fino alla dodicesima con ragazzine del tuo vivaio, alle quali togli ore importanti di formazione giovanile per farle allenare in un gruppo senior dove non vedranno mai il campo. Appunto un boomerang negativo.
Segue domani 26 aprile stessa ora –
Continua…