INTERVISTA A FRANZ PINOTTI - 1
- 24 aprile 2020 Sport
UNA RIFLESSIONE PER RIPARTIRE
Milano 23 aprile 2020 - Dopo un lungo silenzio, non lo ascoltiamo dall’ultima partita giocata e vinta dal suo Sanga a Mantova il 15 febbraio u.s., parla Coach Pinotti, il Fondatore del Sanga, il “Patròn” come lo chiamano molti ma impropriamente. Lui dice che l’unico Patròn è il Padreterno e che il Suo operare va sotto il nome di “Provvidenza”. Ma poi, se fai una domanda diretta, ti snocciola nomi e cognomi di persone in carne e ossa che sono la reale Provvidenza, coloro che sostengono il tutto anche ma non solo economicamente. Sono i reali sottoscrittori del “Progetto Sanga” un progetto fatto da tantissime persone, tutte indispensabili tanto quanto un unico Patròn che non esiste. Al Sanga non c’è né “Dio” né “Padrone”, ma una Comunità molto attiva fatta da chi opera quotidianamente sul territorio e nelle palestre.
Franz, come trascorri questo tuo Tempo di forzata permanenza in casa?
Innanzitutto con responsabilità. So che stando a casa faccio il mio dovere. È quello che posso fare per aiutare la Comunità. Naturalmente rimango molto attivo, grazie alla moderna tecnologia che ci permette di arrivare ovunque stando in una stanza, e cerco di aiutare e sostenere, come posso, chi ha bisogno. Oltre a pensare da casa, attraverso riunioni online, il mondo che verrà.
Parliamo di pallacanestro. Dividiamo un prima da un dopo questa terribile pandemia…
Il prima era un tempo di gioia e rapida ascesa di tutto il nostro movimento. Ricevuto l’Ambrogino d’oro dalle mani del nostro sindaco Beppe Sala, lo abbiamo considerato l’ennesimo punto di partenza. Agonisticamente stavamo preparandoci a un finale di stagione scoppiettante con ben più di un gruppo. Per quanto riguarda la serie A, eravamo in “stato di flow”, giocando con la mente libera da condizionamenti, e credo che nessun risultato ci fosse precluso. Mi sarebbe piaciuto molto vedere come sarebbe potuta finire questa stagione. Sentivo nell’aria lo stesso profumo dell’AS 2012/2013, potevamo essere la vera sorpresa della stagione. Ma si sa che senza prove, non c’è molto da dire, se non la voglia di ricominciare da dove avevamo terminato;
…e adesso?
Adesso ci ritroviamo alle porte della più grande crisi economica dal dopo guerra a oggi. E come tutte le crisi, bisognerà trovare il modo di risorgere tirandosi su le maniche e fondando le proprie forze sulla creatività di una nuova visione sul mondo. Il Covid 19 ha portato malattia e morte, ma con esse una grande occasione per ripensare il nostro modo di vivere.
Avrai letto cosa ha deciso la Fip per sostenere le società sportive
Si. Quattromilioni di euro, risparmiati dal fermo agonistico estivo delle nazionali, impiegati tagliando importanti costi, ma non sufficienti. Soprattutto pensando alle società che svolgono campionati nazionali. Qui serve più coraggio per fare scelte che vadano nel segno di un vero rinnovamento di tutto il nostro movimento. Ripeto, questa terribile situazione deve diventare una grande occasione per riflettere e ripensare tutto ciò che viviamo, vita, lavoro, società, anche affetti e dunque pallacanestro compresa. Ma ci vuole una visione precisa e il coraggio di renderla possibile.
Franz, come trascorri questo tuo Tempo di forzata permanenza in casa?
Innanzitutto con responsabilità. So che stando a casa faccio il mio dovere. È quello che posso fare per aiutare la Comunità. Naturalmente rimango molto attivo, grazie alla moderna tecnologia che ci permette di arrivare ovunque stando in una stanza, e cerco di aiutare e sostenere, come posso, chi ha bisogno. Oltre a pensare da casa, attraverso riunioni online, il mondo che verrà.
Parliamo di pallacanestro. Dividiamo un prima da un dopo questa terribile pandemia…
Il prima era un tempo di gioia e rapida ascesa di tutto il nostro movimento. Ricevuto l’Ambrogino d’oro dalle mani del nostro sindaco Beppe Sala, lo abbiamo considerato l’ennesimo punto di partenza. Agonisticamente stavamo preparandoci a un finale di stagione scoppiettante con ben più di un gruppo. Per quanto riguarda la serie A, eravamo in “stato di flow”, giocando con la mente libera da condizionamenti, e credo che nessun risultato ci fosse precluso. Mi sarebbe piaciuto molto vedere come sarebbe potuta finire questa stagione. Sentivo nell’aria lo stesso profumo dell’AS 2012/2013, potevamo essere la vera sorpresa della stagione. Ma si sa che senza prove, non c’è molto da dire, se non la voglia di ricominciare da dove avevamo terminato;
…e adesso?
Adesso ci ritroviamo alle porte della più grande crisi economica dal dopo guerra a oggi. E come tutte le crisi, bisognerà trovare il modo di risorgere tirandosi su le maniche e fondando le proprie forze sulla creatività di una nuova visione sul mondo. Il Covid 19 ha portato malattia e morte, ma con esse una grande occasione per ripensare il nostro modo di vivere.
Avrai letto cosa ha deciso la Fip per sostenere le società sportive
Si. Quattromilioni di euro, risparmiati dal fermo agonistico estivo delle nazionali, impiegati tagliando importanti costi, ma non sufficienti. Soprattutto pensando alle società che svolgono campionati nazionali. Qui serve più coraggio per fare scelte che vadano nel segno di un vero rinnovamento di tutto il nostro movimento. Ripeto, questa terribile situazione deve diventare una grande occasione per riflettere e ripensare tutto ciò che viviamo, vita, lavoro, società, anche affetti e dunque pallacanestro compresa. Ma ci vuole una visione precisa e il coraggio di renderla possibile.
Segue domani 25 aprile stessa ora –
Continua….