Agatha Christie

I suoi gialli tradotti in 103 lingue

Quella che giustamente viene considerata la più grande scrittrice di polizieschi classici, Agatha Christie, nasce a Torquay nel Devon - Inghilterra, il 15 settembre 1890. Il suo nome completo originario era Agatha Mary Clarissa Miller, figlia di un americano di New York dell'alta borghesia con legami d'affari negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, e di Clarissa Margaret Bohemer. I genitori si unirono in matrimonio nel 1878 ed ebbero, prima della nascita di Agatha, altri due figli: una femmina e un maschio. I primi anni della futura scrittrice furono felici perché anche i suoi genitori erano felici di stare insieme, e questo non poteva che riflettersi positivamente sulla crescita della bambina, che sebbene molto timida era provvista di una fervida fantasia e intelligenza che le facevano analizzare il mondo che la circondava con sguardo attento e preciso. La sua istruzione avvenne in casa, dove i genitori le insegnarono a leggere, a scrivere: benissimo, come si poté in seguito constatare! e le diedero alcune nozioni di matematica e lezioni di pianoforte. Esordì nel mondo della pubblicistica con una poesia, pubblicatale dal giornale locale, che parlava del primo tram elettrico. Purtroppo il padre: al quale era affezionatissima, morì quando era ancora giovane e lei giovanissima, nei primi anni del Novecento. Nel 1906, ragazzina di sedici anni, parte alla volta di Parigi per frequentare un istituto femminile privato dove si distinguerà nel canto, nella musica, nella danza. Al termine degli studi rientra a Torquay. Alla vigilia di Natale del 1914, all'età di 24 anni, sposa il capitano Archibald Christie, conosciuto due anni prima a una festa. Il primo periodo di matrimonio fu felice, i due viaggiarono molto e l'unione venne rallegrata nel 1919 dalla nascita di una bambina: Rosalind, unica figlia di una donna unica. Durante il conflitto mondiale la Christie lavora come infermiera volontaria all'ospedale di Devon, ed è lì che matura una grande esperienza nei veleni e concepisce la trama del suo primo romanzo: "Misterioso affare a Styles", che sebbene scritto allora le verrà pubblicato soltanto nel 1920. Qui fa la sua prima apparizione Hercule Poirot, che a dispetto del nome è un buffo ometto belga emigrato a Londra in qualità di investigatore privato. Sul modello di Sherlock Holmes, che aveva come suo biografo il fedele Watson, anche qui le storie sono narrate in prima persona dall'amico di Poirot: il capitano Hastings. Il romanzo non vende molto, ma la scrittrice non demorde. Così, due anni dopo, appare il secondo romanzo: "Avversario segreto", una spy story con protagonista la giovane coppia Tommy e Tuppence Beresford, il cui dialogo brillante utilizzato rende la lettura del libro scorrevole e non arrende il lettore dopo poche pagine perché annoiato. L'anno successivo è la volta del secondo romanzo con Poirot: "The murder in Links", ed entro l'anno seguente l'investigatore belga sarà protagonista di ben 12 racconti pubblicati dalla rivista "Sketch". Il 1926 è un anno cruciale per la scrittrice: il suo matrimonio comincia a dar segni di crisi, la madre muore e il marito le comunica di volere divorziare perché innamorato di un'altra donna. Così il 3 dicembre Agatha Christie scompare, e di lei non si avranno più notizie per 11 giorni. La sua auto viene trovata abbandonata con dentro la sua pelliccia, la patente di guida scaduta e una valigia. La polizia pensa che la donna possa essere stata uccisa dal marito, che ne ha nascosto il corpo. In realtà fu probabilmente la Christie stessa ad architettare questo piano per punire il marito della sua infedeltà. Infatti si scopre essere in un albergo di Harrogate sotto falso nome, intenta a scrivere nella sua stanza i suoi racconti. In seguito alla stampa verrà detto che la scrittrice era stata colpita da amnesia. Entro la fine dell'anno appare "L'assassino di Roger Ackroyd", il suo più grande successo fino ad allora, protagonista ancora una volta Poirot. Nel 1928 avverrà il divorzio con il marito, per cui la scrittrice vorrebbe divorziare anche dal nome di lui. Ma l'editore si oppone, poiché teme che il pubblico dei lettori non riconosca il nuovo nome sulle copertine dei libri. Durante il suo primo viaggio in Medio Oriente Agatha conosce Max Mallowan, archeologo di 14 anni più giovane di lei, che finirà per sposare due anni dopo. A questo proposito soleva dire, scherzando, che più lei invecchiava e più lui aveva modo di apprezzarla! Nell'aprile 1950 inizia a scrivere la sua autobiografia, a cui porrà fine nell'ottobre 1965. Ne scriverà poche pagine all'anno, alternandola con la sua narrativa e con quella di commediografa, costituita quest'ultima da 15 commedie delle quali una: "Trappola per topi", è rappresentata ininterrottamente dal 1952 per un totale di oltre 25.000 repliche. Ci sono poi sei romanzi rosa scritti con lo pseudonimo di Mary Westmacotti e pubblicati tra gli anni '30 e '50. Dopo Shakespeare e la Bibblia, Agatha Christie è la scrittrice più tradotta al mondo: 103 lingue! Agatha resta e resterà nell'universo poliziesco per l'ingegnosità delle trame e la suspense che riesce a mantenere dall'inizio alla fine della storia. Accusarla di non essere stata una grande scrittrice è sciocco. La sua scrittura senza fronzoli attrae proprio per questo. Lei non intendeva cambiare la società denunciandone i misfatti ma intrattenere il pubblico dei lettori appassionandolo con le sue storie e tranquillizzandolo alla fine quando l'assassino viene catturato e la pace e l'ordine si ricompongono. Se la sua scrittura è in apparenza semplice la sua mente invece non lo era, perché per congegnare determinate storie bisogna saper architettare una certa procedura che ben pochi posseggono. Agatha Christie morirà il 12 gennaio 1976 a Wallingford, all'età di 85 anni. L'anno successivo apparirà come da disposizione testamentaria la sua autobiografia, un grosso volume scritto col suo stile solito e solido e interessante da leggere perché ricco di notizie sulla sua vita, ad esclusione della sua misteriosa scomparsa su cui la scrittrice preferirà sorvolare. Così come sorvolerà e surclasserà molti suoi colleghi di ieri e di oggi che spesso ne parlano male solo perché non scrivono bene quanto lei e, soprattutto, non hanno lo stesso successo di vendite. 

Antonio Mecca 

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