Beni confiscati: maxi trasferimento al Comune

Appartamenti, box, magazzini e negozi attraverso una rete di società e banche che fornivano permessi di soggiorno in cambio di denaro

I prossimi beni confiscati alla criminalità che entreranno a far parte del patrimonio trasferito dallo Stato al Comune sono: un’abitazione, tre negozi e quattro magazzini appartenuti a un finanziere originario di Chiari in provincia di Brescia, sfuggito alla giustizia italiana nel 2009 e poi arrestato nel 2013 in Thailandia, dove aveva continuato le sue attività illecite. 
Il patrimonio del Comune a oggi conta 172 unità immobiliari: 161 assegnate e 11 in fase di acquisizione da parte dell’Amministrazione. La delibera avente per oggetto la manifestazione di interesse all’Agenzia nazionale (ANBSC) al trasferimento di questi ultimi beni è stata già approvata dalla Giunta.
Oggi il patrimonio gestito dal Comune comprende negozi fronte strada, laboratori, magazzini e pertinenze, ma soprattutto abitazioni che sono utilizzate nei programmi di accoglienza temporanea di famiglie sfrattate, padri separati, mamme sole con bambini, e anche come case rifugio che ospitano donne maltrattate. Inoltre una ciclofficina in zona Loreto, “un laboratorio della legalità” che realizza felpe e t-shirt con stampe in digitale e il Social market aperto tre anni fa in via Leoncavallo.
Questi e altri beni saranno aperti e visibili al pubblico, con la collaborazione di Libera, in occasione del Festival dei beni confiscati alle mafie che si svolgerà dal 30 marzo al 2 aprile.

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