CONTRASTO AL RICICLAGGIO, ALL’EVASIONE FISCALE E AL FINANZAMENTO DEL TERRORISMO

Convegno alla Banca d’Italia di Milano in occasione della Giornata del Credito

Le isole Cayman, scoperte nel 1503 da Cristoforo Colombo e territorio britannico d’Oltremare, hanno 55mila abitanti e 800.000 tra società, banche, assicurazioni e fondi comuni d’investimento. Sono la quinta piazza finanziaria del mondo. Gli attivi ammontano a 1.600 miliardi di dollari. Alle Cayman non si paga pressoché alcuna imposta: niente tasse sul reddito, sulle imprese, sulle successioni e donazioni, sulle plusvalenze delle società, e sulle proprietà immobiliari. Esse costituiscono uno tra i più importanti paradisi fiscali del mondo i quali, peraltro, gestiscono complessivamente 18.000 miliardi di dollari, piu' di un quarto dell’economia globale. Sembrano al confronto un’inezia i 208 miliardi di euro di economia sommersa e illegale che l’Istat ha certificato per l’Italia nel 2015: tuttavia essi equivalgono al 12,6% del Pil nazionale e a cinque manovre annuali dei nostri sempre precari conti pubblici. Pagare le tasse è un fatto di democrazia: non ci sono altre strade per abbassare le tasse se non quella che le paghino tutti.  Questi i dati e le considerazioni rassegnati dal capo della Procura della Repubblica di Milano Francesco Greco intervenuto al convegno “Il contrasto al riciclaggio, all’evasione fiscale internazionale e al finanziamento del terrorismo” organizzato in Banca d’Italia a Milano dal direttore Giuseppe Sopranzetti, con la collaborazione di Anspc-Associazione nazionale per lo studio dei problemi del credito, che promuove l’annuale Giornata del Credito. Nata nel 1964 presieduta da Giuseppe Pella, l’Associazione è parallela alla Giornata del Risparmio. Il risparmio rappresenta una importante risorsa per il Paese. Ma, pensiamo, solo quello contenuto nelle cassette di sicurezza si calcola possa ammontare a circa 200 miliardi di euro in contanti e non serve al sistema-Paese.A introdurre i lavori Giuseppe Sopranzetti, direttore della sede milanese dell’istituto ed Ercole P. Pellicanò, direttore di Anspc. Altri relatori Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo; Claudio Clemente, direttore Uif-Unità di informazione finanziaria; Nicola Mainieri, Banca d’Italia, responsabile nucleo presso la Procura di Milano; Carlo Romano, professore, partner di Pwg tax&legal service; Alessandro Savorana, dottore commercialista Savorana&Partners; Giuseppe Vicanolo, Gen, C.A. comandante interregionale Guardia di Finanza.

I lavori sono stati conclusi da Filippo Caciucco, direttore generale Anspc. Spesso i paradisi fiscali non si limitano a ospitare evasioni più o meno legali, ma anche i proventi di attività criminali e di finanziamento del terrorismo. E altrettanto spesso le norme per combattere il fenomeno vengono applicate con molti anni di ritardo. E sono inadeguate.

L’Italia è all’avanguardia nella lotta alla criminalità economica organizzata e al terrorismo, ha ricordato Roberti. La Procura nazionale - come il giudice Falcone tentò di spiegare al Consiglio superiore della magistratura - è al servizio delle Procure locali offrendo a esse un’azione di coordinamento e di investigazione, anche attraverso l' in-crocio dei dati provenienti da fonti diverse. Dal 2015 sono state svolte 50.000 indagini antimafia e 1.500 antiterrorismo.

Purtroppo la stessa Unione Europea è ancora priva di questo strumento fondamentale. Ma, aggiungiamo, proprio in questi giorni il Parlamento europeo ha dato il via libera all'istituzione della Procura europea, iniziativa definita di portata storica.

U.S.IEA


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