COORDINAMENTO NAZIONALE DEI DOCENTI DELLA DISCIPLINA “DIRITTI UMANI”
- 05 giugno 2017 Cronaca
Il Coordinamento nazionale docenti della Disciplina dei Diritti umani vuole esprimere il proprio punto di vista in merito all’attuale situazione dei corsi di istruzione per gli adulti, prendendo spunto da una segnalazione giunta da alcuni docenti dell’ITIS Altiero Spinelli di Sesto San Giovanni che evidenzia in maniera chiara, precisa e preoccupante l'intenzione della dirigenza di quell’istituto di voler perseguire l’obiettivo della soppressione del corso serale dopo ben 50 anni di attività.
Tale segnalazione evidenzia una situazione abbastanza diffusa nella nostra penisola.
La denuncia dei colleghi dell’IIS Spinelli sollecita a interrogarci sul senso del diritto all’istruzione riconosciuto nella nostra Costituzione agli art. 33 e 34 e dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo all’art. 26. Ricordiamo che la legge prevede che gli adulti, che desiderano iscriversi ai percorsi di istruzione di secondo livello, avanzino domanda alle istituzioni scolastiche presso le quali sono incardinati tali percorsi, le quali provvedono tempestivamente a trasmetterle in copia alla sede centrale del Cpia con il quale le predette istituzioni scolastiche hanno stipulato l’accordo di rete (art. 5, comma 2, del DPR 263/12 - Regolamento recante norme generali per la ridefinizione dell'assetto organizzativo didattico dei Centri d'istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali, a norma dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.).
Non ci sono e non ci possono essere limiti al diritto all’istruzione. Tanto meno limiti anagrafici.
I corsi serali sono stati e sono una realtà bellissima, frequentati da persone adulte che, per vari motivi, non hanno potuto completare i loro studi in età prettamente scolare, ma che avvertono l’esigenza, di ritornare fra i banchi di scuola. E lo fanno con un entusiasmo e una determinazione che sono commoventi. Gli alunni dei corsi serali sono persone eccezionali, estremamente determinate, che consentono, peraltro, ai docenti un'esperienza entusiasmante e indimenticabile sotto il profilo umano e professionale.
Ogni docente dovrebbe avere l’opportunità, almeno una volta nella propria carriera, di fare questa esperienza. Sicuramente ne uscirebbe diverso, ricco di nuovi e validi motivi per proseguire nella propria attività a evidente dimostrazione che in classe non imparano e si arricchiscono culturalmente solo i discenti, ma anche i loro docenti in un continuo e perenne scambio osmotico di esperienze umane e professionali.
Siamo vicini e solidali con i colleghi del serale Spinelli che hanno ripetutamente segnalato le difficoltà in cui si trovano a operare, nelle quali si intravede in maniera palese, una precisa e reiterata violazione del diritto all’istruzione e invitiamo il Miur a vigilare in maniera sempre più incisiva ed efficace sulla realtà dei corsi serali d'istruzione per adulti anche promuovendo, qualora ne ravvisasse la necessità, adeguate ispezioni.
Oltre tutto, violando il diritto all’istruzione con il diniego di apertura o di mantenimento dei serali, un altro diritto si profila violato. Il diritto al lavoro. Nel momento in cui le nascite sono in calo e consequenzialmente le iscrizioni scolastiche si riducono, non è possibile e tanto meno ipotizzabile che delle certezze di qualità, come i serali, subiscano degli ingiustificati e reiterati assalti per decretarne la chiusura.
“Perché la società dovrebbe sentirsi responsabile soltanto dell’educazione dei bambini, e non dell’educazione degli adulti di ogni età”? ( Erich Fromm)
Prof.ri Romano Pesavento e Elisabetta Barbuto
Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani