DIRITTI DELL’INFANZIA IN ITALIA: FORTI LE DISEGUAGLIANZE REGIONALI
- 08 dicembre 2017 Cronaca
Presentato il 6 dicembre il 3° Rapporto supplementare del Gruppo CRC alle Nazioni Unite, che fa il punto sull’attuazione della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia
Le politiche dell’infanzia in Italia continuano a non essere trattate come una priorità e - in assenza di una visione d’insieme strategica - permangono le diseguaglianze, che si riflettono in primo luogo sulle disparità regionali. Il divario nelle condizioni di minori e adolescenti è ampio, soprattutto tra Nord e Sud, con le regioni del Mezzogiorno che registrano il 20,4% di bambini in svantaggio socio-economico (il doppio rispetto alla media nazionale) con la Calabria che ha un tasso di mortalità infantile del 4,7‰ (contro il 3,1‰ nazionale); con Sicilia, Puglia, Campania e Calabria con il più alto numero di bambini che non ha accesso al servizio mensa nella scuola primaria e i più elevati tassi di dispersione.
A interventi discontinui, si sono alternati anche alcuni segnali incoraggianti sul piano legislativo. È quanto emerge dal 3° Rapporto supplementare del Gruppo CRC, che sarà trasmesso alle Nazione Unite.
La disomogeneità territoriale rispetto alle misure a sostegno di famiglie e minori, all’accesso e alla qualità dei servizi a loro rivolti è una delle gravi criticità emerse da questo monitoraggio: persino i tempi e i criteri di raccolta dati relativi a questi aspetti variano di regione in regione, rendendo difficile l’individuazione dei bisogni e la programmazione di risposte puntuali, - ha sottolineato Arianna Saulini, di Save the Children, coordinatrice del Gruppo CRC. - Le aree dove è accentrato il maggior numero di bambini in condizione di disagio socio-economico sono le stesse in cui sono più carenti i servizi che li interessano in modo diretto: per ridurre questo gap è necessario prevedere interventi specifici e ripensare l’assetto delle politiche dell’infanzia in Italia, in modo organico e strategico.
Per rispondere all’accresciuto rischio di povertà o esclusione sociale di bambini e adolescenti fino ai 16 anni, che in Italia dal 2007 al 2015 è passato dal 28,2% al 33,4% (in Europa nello stesso periodo cresceva dello 0,5%) è stato previsto un Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, che attraverso il Reddito d’inclusione sosterrà numerose famiglie con minori. Il Gruppo CRC evidenzia l’approvazione della legge 47/2017 sulla protezione dei minori stranieri non accompagnati, che introduce importanti cambiamenti nel sistema di accoglienza e protezione dei bambini stranieri soli, così come la legge 71/2017, sulla tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo.
I provvedimenti a supporto dei bambini e degli adolescenti adottati negli ultimi due anni rappresentano un segnale positivo, attendiamo ora di verificarne gli effetti e di osservarne quanto prima la piena attuazione. Questi importanti passi avanti possono rappresentare il punto di partenza di un percorso verso l’elaborazione di una nuova strategia complessiva per la promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia. È indispensabile tenere a mente le numerose sfide che richiedono una risposta urgente: dal contrasto alla povertà alla riforma della cittadinanza. Confidiamo che, con l’imminente incontro con il Comitato delle Nazioni Unite per l’esame della situazione italiana, sia avviata una riflessione strategica rispetto alle politiche per l’infanzia e adolescenza, da cui derivi l’assunzione di un impegno reale da parte delle istituzioni competenti per risolvere le criticità ancora insolute e superare le disparità, che si fanno sempre più acute, - ha concluso Arianna Saulini.
Tina Nava