I NUMERI DEL CONTAGIO
- 18 marzo 2020 Cronaca
Il bollettino della Protezione civile, 18 marzo 2020
I dati sono stati divulgati dal commissario per l'emergenza coronavirus della Protezione Civile Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa del 18 marzo.
I guariti e dimessi dagli ospedali sono cresciuti di 1.084 unità rispetto a ieri (pari a un + 37%) portando il totale a 4.025.
Il numero dei positivi è pari a 28.710 di cui 12.090 sono asintomatici o con sintomatologia lieve e sono in isolamento domiciliare; le persone in terapia intensiva sono 2.257.
Il numero dei decessi nella sola giornata di oggi è di 475 persone.
Fin qui il dato numerico. Seguono altre informazioni più operative:
- Il numero totale di trasferiti dalla Lombardia è salito a 55 persone;
- Grazie al contributo delle Forze Armate, sorgeranno nuove strutture sanitarie da campo a Crema e a Piacenza;
- Per quanto riguarda il materiale sanitario, nella giornata di oggi sono state distribuite oltre un milione di mascherine e quaranta ventilatori per i macchinari di terapia intensiva;
Borrelli dà poi comunicazione della istituzione di un conto corrente per raccogliere fondi a favore della Protezione Civile. Per ulteriori informazioni si rimanda al sito http://www.protezionecivile.gov.it/home.
Prosegue quindi esprimendo tutta la sua vicinanza ai sindaci della bergamasca, un'area in particolare sofferenza, lodando la fatica e l'impegno quotidiano nel fronteggiare la situazione.
Borrelli conclude con l'invito ad assumere e mantenere comportamenti corretti, come da disposizioni del Governo.
Ha poi preso la parola il prof. Brusaferro dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) che ha fornito informazioni sull'andamento dell'epidemia e sui dati relativi ai decessi.
Il suo intervento si può riassumere in:
- la curva dell'epidemia è in crescita. Dalle mappe, disponibili sul sito https://www.iss.it/, si osserva che il nord Italia rimane la zona maggiormente colpita.
- in altre aree d'Italia la crescita è più contenuta. Da qui un invito a prestare molta attenzione.
Numeri bassi non sono sinonimo di assenza di contagi.
Il fenomeno è, per ora, contenuto.
Da qui l'invito, anche da parte di Brusaferro, a comportamenti responsabili e al rispetto delle regole.
Seguono due annotazioni:
- Chi sa
di essere positivo e asintomatico, ha una responsabilità in più.
In quanto portatore sani della malattia, la diffonde.
È fondamentale che questi soggetti restino in isolamento.
- Bisogna fare ogni sforzo per proteggere le persone fragili e qui lo sguardo si volge agli anziani e alle persone portatrici di patologie croniche. Brusaferro raccomanda loro ogni tipo di precauzione, dal rimanere a casa al ricorrere all'aiuto per la spesa e la consegna di medicinali.
Nell'ultima parte del suo intervento si è parlato dell'analisi delle cartelle cliniche relative alle persone decedute. Questi dati forniscono indicazioni generali sulla tipologia di paziente.
Ne emerge un individuo di sesso maschile, che ha un'età superiore a 80 anni e patologie preesistenti come ipertensione, diabete, neoplasie, demenza, sulle quali si inserisce l'aggravio del coronavirus.
A questo proposito, il 48,5% delle vittime ha anche tre patologie croniche; il 25,6% ne ha due e il 25,1% ne ha una sola. Solo nello 0,8% dei decessi non ci sono patologie.
Per quanto riguarda i sintomi che indicano l'esordio della malattia da coronavirus, si parla di febbre, difficoltà respiratoria e tosse.
Una nota importante riguarda i decessi di persone con meno di cinquanta anni. Anche in questo caso, il virus si innesta su un quadro clinico con patologie pregresse.
Il messaggio finale di Brusaferro è il seguente:
Stiamo monitorando gli effetti dei provvedimenti restrittivi presi.
Non ne vediamo ancora i benefici ma sono la strada giusta da seguire.
Bisogna perseverare soprattutto per tutelare chi è più fragile.
La vera scommessa è questa, adesso.
Antonella Di Vincenzo